Le foto di Ceccon che dorme sull’erba ha fatto il giro del web: arriva il chiarimento da parte dell’atleta bresciano
Non mancano mai le occasioni per attaccare le Olimpiadi parigine, spesso carenti sul piano dell’organizzazione e non solo. In queste ultime ore hanno fatto il giro dei social le istantanee che immortalano il campione azzurro di nuoto, Thomas Ceccon, mentre riposa serenamente in un parco per fuggire dalle stanze torride del villaggio Olimpico dove non è stata installata l’aria condizionata. La foto è stata scattata “a tradimento” da un atleta arabo, il canottiere Husei Alireza.
Le lamentele degli atleti
Sono bastati pochi minuti per far diventare questa foto virale sul web anche a testimonianza dei vari disagi che gli atleti alle Olimpiadi hanno lamentato a più riprese. Una istantanea che ha riportato in auge la questione dell’assenza di condizionatori nel villaggio olimpico, ma anche per gli scomodi letti di cartone dove gli atleti sono costretti a riposare nonostante le tante fatiche e gli sforzi intrapresi in allenamento. Una organizzazione semi-dilettantesca che di certo non giova alla causa del Cio, la cui organizzazione dell’evento è apparsa improvvisata e poco incisiva.
La cattiva organizzazione
L’assenza dell’aria condizionata è stata una decisione deliberatamente presa dal governo francese per rendere queste Olimpiadi più green. Intervistato dai giornalisti, Ceccon ha cercato di minimizzare l’episodio sostenendo di essersi solamente appisolato per qualche minuto. “Mi sono semplicemente disteso lì – ha spiegato Ceccon ai cronisti – ma non so neanche chi sia che ha fatto la foto. La verità è che mi ero appoggiato lì per stare un po’ per i fatti miei e basta”.
La decisione degli atleti che non hanno retto alle alte temperature
Ceccon ha spiegato che non tutti gli atleti sono riusciti a resistere alle temperature torride del villaggio Olimpico sprovvisto di aria condizionata. Tanti atleti, dopo aver resistito solo per alcuni giorni, si sono spostati. Il campione olimpico bresciano ha anche criticato il cibo, di qualità non eccelsa per usare un eufemismo. Insomma, delle condizioni di certo poco gradite dagli atleti, che confermano ancora di più la sensazione di un’Olimpiade organizzata in maniera dozzinale e per certi versi anche sconcertante.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.