Chiara Jaconis morta oggi a Napoli, le parole del padre verso i medici
Nella giornata di oggi, martedì 16 settembre 2024, è arrivata la drammatica notizia della morte di Chiara Jaconis, la turista 30enne di Padova che domenica era stata colpita in testa da un oggetto ai Quartieri Spagnoli, a Napoli. Nelle scorse ore – come riportato da “Fanpage.it” – con gli occhi rossi e la voce rotta dalle lacrime, il padre di Chiara, Gianfranco, ha voluto dedicare il primo pensiero ai medici dell’Ospedale del Mare, inviando loro il più grande degli abbracci: “Ho trovato un ospedale favoloso e soprattutto un’umanità di cui non avevo dubbi”. Il padre non ha nascosto di aver avuto dei pregiudizi verso la sanità campana, pregiudizi che però sono stati cancellati: “Ho trovato un ospedale bellissimo, ma soprattutto medici e paramedici che hanno dimostrato tutta la loro umanità”. Gianfranco ha aggiunto che i medici sono entrati nel suo cuore e ci ha tenuto a ringraziarli pubblicamente.
Chiara Jaconis colpita da un oggetto pesante
Domenica pomeriggio Chiara Jaconis stava, originaria di Padova, ma residente a Parigi, stava facendo una passeggiata insieme al fidanzato ai Quartieri Spagnoli. sarebbe dovuta essere l’ultima prima di ripartire: in serata, infatti, avrebbe dovuto prendere l’aereo. Qualcosa, però, l’ha colpita alla testa, anche se non è ancora chiaro cosa: potrebbe essere stato un vaso o una statuina, sicuramente qualcosa di molto pesante. Secondo quanto riportato da “Fanpage.it” – i pezzi dell’oggetto che ha colpito Chiara, almeno quelli più grossi, non si trovano: è probabile che qualcuno li abbia fatti sparire prima dell’arrivo sul posto delle forze dell’ordine. Intanto l’appartamento dal quale l’oggetto è caduto è stato individuato.
Il padre di Chiara Jaconis: “Il compagno di mia figlia era lì e dice che a colpirla…”
Il padre di Chiara Jaconis, Gianfranco – come riportato da “Fanpage.it” – ha spiegato che Livio, il compagno di sua figlia, era lì accanto a lei quel pomeriggio, quando Chiara è passata dalle risate al buio, alla notte: “Lui dice che era una statuetta. Io pensavo a un vaso, ma mi dice che è qualcosa di pesante, di strutturato”. Il padre disperato ha aggiunto che sarebbe bastato che quell’oggetto avesse preso Chiara ad un braccio, alla mano, alla spalla, ma l’ha centrata in pieno in testa: “Come se avesse preso la mira”.
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.