Clelia Ditano morta nell’ascensore
Si parla del caso Clelia Ditano che continua ad avere dell’incredibile. La tragedia che ovviamente è ancora tutta da chiarire, si è consumata con la morte della 26enne di Fasano (Brindisi) causata da una caduta avvenuta all’interno di un vano ascensore di una palazzina in cui viveva con i genitori. La giovane è precipitata per circa 15 metri e poi si è scontrata con il tetto dell’elevatore (fermo al primo piano). La vittima si trovava al 4° piano quando avrebbe richiesto l’ascensore.
La prima ricostruzione
Secondo una prima ricostruzione, la cabina non sarebbe risalita. Clelia sarebbe purtroppo morta sul colpo. Sul luogo dell’assurda tragedia sono intervenuti i vigili del fuoco per recuperare il corpo della ragazza, e gli inquirenti per i rilievi. Sono stati i genitori della giovane donna a lanciare l’allarme poco dopo le 6 di stamane, lundì 1° luglio, preoccupati perché la figlia non era rientrata a casa. In ragione di questi elementi, ma non solo, i carabinieri della polizia di Fasano che stanno procedendo con le indagini, stanno verificando che l’incidente possa essere avvenuto nella notte. A quanto si apprende, lo riferisce Today.it, Clelia sarebbe rientrata nell’appartamento per lasciare alcuni effetti personali, per scendere nuovamente, forse perché aveva dimenticato qualcosa. E’ proprio in quei secondi che sarebbe avvenuto il tragico incidente.
Diverse ore prima…
Sui social, Clelia aveva postato una foto in cui sorrideva speranzosa sul futuro “A quello che verrà” aveva scritto a commento di una foto, parole che, dopo la tragedia odierna si sono trasformati nella peggior beffa possibile. Sui social della ragazza tanti i commenti e i saluti degli amici: si legge la tragedia dei sogni spezzati in una morte avvenuta così inaspettata. “Non doveva andare così, dovevi realizzare tutti i tuoi sogni, la famiglia che volevi crearti, trovare l’amore, quello vero“. Si legge tra i ricordi affidati ai social: “Mi raccomando ora balla e divertiti come hai sempre fatto”. Leggendo questi commenti, cresce l’idea di un destino beffardo.
La testimonianza del padre
Il padre di Clelia Ditano è rimasto all’esterno del palazzo di proprietà di Arca Nord per ore, in attesa che i pompieri recuperassero il corpo senza vita dell’amata figlia. “Era una ragazza solare“, ha detto l’uomo ai giornalisti. E ancora: “Aveva tanti sogni tra cui prendere la patente per essere autonoma. E sicuramente anche sposarsi. Ora quei sogni sono stati spezzati“. Il padre di Clelia parla dell’ascnsore: “Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera. Questa mattina, vedendo che non era ancora in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore. Ho capito subito che era successo qualcosa e abbiamo lanciato l’allarme”, ha concluso poi il padre. Nel frattempo, l’impianto è stato posto sotto sequestro. Gli inquirenti indagano su eventuali responsabilità che hanno causato la morte della ragazza.
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