La giovane Clelia Ditano è morta dopo esser precipitata nel vano ascensore: ecco in che modo i genitori si sono accorti della tragedia
Continua a tener banco il caso Clelia Ditano, la 25enne di Fasano (Brindisi) che ha perso la vita dopo esser caduta nel vano ascensore: la giovane, in circostanze ancora da chiarire, è precipitata dal quarto piano finendo sul tetto della cabina dell’elevatore, che si trovava al primo. L’impatto è stato devastante e la pugliese è praticamente morta sul colpo, nonostante l’intervento immediato dei soccorritori del 118, dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Fasano e dei Carabinieri. Sotto shock i genitori di Clelia, ecco come si sono accorti della tragedia (come riportato da BrindisiReport.it).
L’incidente
Nella notte tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio Clelia (di ritorno da un’uscita) ha fatto un volo di svariati metri, precipitando dal quarto al primo piano del palazzo nel quale viveva con i genitori; la mamma e il papà, non vedendola rientrare alle 6, si sono preoccupati e hanno iniziato a chiamarla con insistenza, riuscendo a sentire stranamente la suoneria del suo smartphone… lì si sono resi conti che proveniva dal vano ascensore.
La tragica scoperta
I genitori di Clelia hanno chiamato un manutentore che ha aperto il vano ascensore, lì è stato trovato il corpo praticamente senza vita della giovane di Fasano. I Carabinieri stanno indagando per chiarire la dinamica dei fatti. In primis bisogna risalire all’orario in cui la ragazza è caduta nel vuoto. A quanto pare la porta dell’ascensore era semiaperta sul pianerottolo al quarto piano, ma la cabina era ferma al primo piano. L’impatto dopo un volo di circa 15 metri non le ha lasciato scampo.
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
