Clelia Ditano morta nell'ascensore, parla il padre: "Anche mia moglie ha rischiato di precipitare, qualcuno mi dovrà spiegare..."

Clelia Ditano è morta a 25 anni a Fasano, in provincia di Brindisi, dopo essere precipitata nell'ascensore. Le parole del papà Giuseppe.

Clelia Ditano, la ragazza di 25 anni morta dopo essere caduta all'interno di un vano ascensore in una palazzina in via Piave, a Fasano, in provincia di Brindisi, in una foto tratta da Facebook. FACEBOOK CLELIA DITANO +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NPK+++
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Clelia Ditano morta nell'ascensore

Clelia Ditano è morta a Fasano, in provincia di Brindisi, una vita spezzata troppo presto, a 25 anni, dopo essere precipitata all'interno di un vano ascensore in una palazzina in via Piave. Clelia – come si legge su “IlMessaggero.it" – era l'unica figlia di Giuseppe, ex falegname ed ora manovale, e di Giusy, quest'ultima costretta su una sedia a rotelle a causa di una malattia. Nelle scorse ore è stato proprio il padre della 25enne a prendere la parola, sottolineando come Clelia fosse una ragazza “solare" che “lavorava per mettere i soldi da parte e prendere finalmente la patente, voleva diventare autonoma. Giuseppe ha raccontato che questo era uno dei suoi sogni, così come quello, un giorno, di trovare il suo principe azzurro e sposarsi". Giuseppe ha spiegato che la figlia aveva spesso l'abitudine di rientrare a casa e poi scendere di nuovo per continuare a parlare con i suoi amici.

“Anche mia moglie ha rischiato di precipitare, c'è mancato davvero poco…"

Quelle che sta vivendo la famiglia Ditano sono ore davvero drammatiche nelle quali si prova a dare una spiegazione a ciò che è accaduto. A proposito dell'ascensore e dei problemi che lo stesso aveva dato in passato, il padre di Clelia – come riportato da “IlMessaggero.it" – ha spiegato che a volte si bloccava, ma non era mai successa una cosa del genere. Giuseppe, poi, ha rivelato che anche la moglie ha rischiato di precipitare nell'ascensore: “C'è mancato davvero poco. Aveva già aperto la porta e per fortuna si è accorta che la cabina non era al nostro piano. Altrimenti avrebbe raggiunto la figlia".

“Qualcuno mi dovrà spiegare cosa è accaduto…"

Il padre di Clelia ha spiegato – come si legge su “IlMessaggero.it" – che in passato con l'ascensore c'erano stati solo dei piccoli problemi con la porta che ogni tanto non si chiudeva o con il tasto di chiamata che a volte si doveva spingere più forte del solito. Pare che di recente l'impianto dell'ascensore sia stato visionato (ad aprile) e non erano state segnalate criticità. Giuseppe, però, aggiunge: “Una cosa è certa, qualcuno mi dovrà spiegare cosa è accaduto".


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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.