Contributi non versati, ecco la bella notizia per chi ha richiesto una dilazione dei pagamenti

Dal 12 giugno anche i piani di ammortamento relativi a istanze di rateazione presentate a partire dal 12 giugno 2024 subiranno una riduzione del tasso d'interesse

Inps
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Il calo del costo del denaro avrà ripercussioni anche su sanzioni e interessi per chi paga con piani rateizzati

Alla buona notizia della riduzione del costo del denaro decisa dalla Bce, ha fatto seguito anche la riduzione dei tassi di interesse applicati per chi dilaziona i pagamenti, anche per quanto concerne i contributi e i premi assicurativi. Dal 12 giugno, con la riduzione al 4,25% del costo del denaro, anche il tasso d'interesse dovuto sulle dilazioni di chi deve pagare i contributi, si ridurrà progressivamente, come ha avuto modo di spiegare l’Inps nella propria Circolare n. 71/2024.

La riduzione delle sanzioni

Un'altra buona notizia per i contribuenti è quella relativa alla riduzione delle sanzioni civili nei casi di mancato o ritardato pagamento di premi e contributi, sempre legata al minor costo del denaro. Come è noto, chi rateizza un pagamento deve anche soggiacere al pagamento di un interesse calcolato in misura del tasso minimo UE. Dal 12 giugno, dopo la decisione della Bce di ridurre i tassi di interesse, anche i piani di ammortamento relativi a istanze di rateazione presentate a partire dal 12 giugno 2024 subiranno una riduzione del tasso d'interesse, che adesso sarà pari al 10,25% (4,25% + 6%).

Cosa non cambierà

Nulla cambierà invece per tutti quei piani di ammortamento già notificati sulla base del precedente tasso d'interesse. Cambia anche la misura della sanzione che riguarda chi omette il versamento di premi e contributi. L'ammontare di questa sanzione che si rileva dalle denunce o dalle registrazioni è pari al 9,75% in ragione d'anno (tasso del 4,25% maggiorato di 5,5 punti). Una sanzione di importo analogo verrà irrogata anche per la «regolarizzazione spontanea», cioè quando il contribuente si autodenuncia prima che venga effettuata una contestazione da parte degli enti di riscossione.


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Niente modifiche per chi evade i contributi

Come ha specificato la stessa circolare Inps, non vi saranno modifiche significative per quanto concerne le ipotesi di «evasione contributiva». Rimarrà dunque immutata la sanzione civile del 30% l'anno, nel limite del 60% dell'importo di contributi o premi non pagati. Rimarrà del 9,75% annuo anche il tasso applicato per i casi di mancato o di ritardato pagamento di contributi o premi in ragione di contrastanti orientamenti, giurisprudenziali o amministrativi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.