
Una raffica di bocciature colpisce il decreto bollette: respinti emendamenti chiave su bonus, imprese e transizione energetica
Il decreto bollette sta diventando sempre più un terreno di scontro tra maggioranza e opposizione dopo lo scontro acceso avvenuto in Commissione Attività produttive alla Camera, dove 84 emendamenti su 323 sono stati dichiarati inammissibili. La conseguenza di tutto ciò è stata la cancellazione di tanti provvedimenti che erano attesi dagli italiani soprattutto per quanto concerne le misure di sostegno in ambito energetico e fiscale.
Le agevolazioni che potrebbero saltare
Tra le misure attese che rischiano di saltare c’è il bonus elettrodomestici 2025 che contiene incentivi alla transizione ecologica e altri interventi contro i disastri naturali. Tra le misure che sono state bocciate anche quella proposta dal deputato Silvio Giovine (Fratelli d’Italia) che semplificherebbe l’accesso all’agevolazione in maniera tale da renderla più inclusiva e fruibile. Lo stesso Giovine aveva presentato un emendamento finalizzato a posticipare di sette mesi la vigenza dell’obbligo assicurativo per le imprese contro le calamità naturali per via delle tante difficoltà denunciate da Confindustria per le aziende che faticherebbero ad una nuova norma che comporterebbe dei costi non indifferenti.
Gli altri provvedimenti bocciati
Tra i provvedimenti che sono stati bocciati vi era anche quello che avrebbe istituito un fondo straordinario destinato a Comuni, Città metropolitane e Province finalizzato al sostegno e ad efficientare i servizi energetici locali, anche al fine di scongiurare un impatto sempre maggiore sulle casse degli enti locali dettato dall’instabilità dei mercati internazionali dell’energia. Bocciata anche la proposta congiunta avanzata da Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle finalizzata alla riconversione dei contenitori da gasolio a batterie elettriche per decarbonizzare i trasporti.
Cosa potrebbe accadere adesso
La bocciatura del decreto bollette non è definitiva. Il regolamento consente ancora la possibilità di ripresentare alcune richieste in sede di riesame. Un’altra delle alternative a disposizione delle forze parlamentari che vogliono sostenere tale decreto potrebbe essere quella di riformulare le proposte in modo da renderle compatibili con i vincoli formali. Le tante bocciature in Commissione dimostrano ancora una volta quanto sia complicato conciliare le esigenze di sostenibilità ambientale e la protezione dei cittadini.
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