
Andrea Sempio di nuovo indagato per il delitto di Garlasco
Il caso inerente il delitto di Garlasco torna a suscitare interesse e a creare discussione. Sono ormai trascorsi 17 anni e mezzo circa dall’omicidio di Chiara Poggi, era il 13 agosto 2007. Attualmente è noto che la procura di Pavia ha deciso per una riapertura delle indagini, focalizzando l’attenzione sul 37enne Andrea Sempio, nome già emerso in passato che all’epoca dei fatti aveva 19 anni ed era amico del fratello minore di Chiara, Marco Poggi. Inizialmente, ùSempio era stato considerato dalla famiglia di Alberto Stasi come un possibile colpevole alternativo, ma la sua posizione era stata ormai archiviata. Ma a quanto pare, sono emersi nuovi elementi che sembrano aver spinto gli inquirenti a riesaminare il suo ruolo nel delitto. L’accusa nei suoi confronti è quella di omicidio in concorso con Alberto Stasi o con soggetti ancora ignoti. Ecco cosa riporta primapavia.it.
L’esame del DNA
L’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un passo importante, che anticipa l’analisi del DNA pianificata per domani, 13 marzo 2025. Gli investigatori hanno l’intenzione di mettere a confronto il profilo genetico dell’indagato con le tracce trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, un elemento che all’epoca aveva portato a un nulla di fatto. Tale decisione presa dalla procura pavese giunge dopo anni di insistenze da parte della famiglia di Alberto Stasi, che anche attualmente si proclama innocente, nonostante la condanna a 16 anni di reclusione subita per la morte di Chiara, allora sua fidanzata, vede adesso la giustizia pronta a riconsiderare alcuni degli elementi probatori che nel corso del tempo hanno provocato dibattiti e controversie.
Le prove da analizzare nuovamente e i nuovi testimoni
Le nuove indagini vanno oltre il semplice test del DNA. Gli investigatori intendono esaminare con particolare attenzione anche le impronte rinvenute nella villetta di via Pascoli, in particolare quella della scarpa insanguinata scoperta sulla scena del crimine. Poi, si procederà a un confronto tra le impronti digitali di Andrea Sempio e quelle trovate sul dispenser del sapone, un oggetto cruciale nell’indagine, dal momento che si presume che l’assassino si sia lavato le mani dopo l’efferato omicidio. Inoltre, gli inquirenti vogliono ascoltare nuovi testimoni, tra cui alcuni amici della famiglia Poggi, e di sottoporre l’indagato a un interrogatorio. Al momento, la procura mantiene il massimo riservo sui dettagli, ma è chiaro che ha acquisito nuovi elementi giudicati meritevoli di approfondimento. Sempio ha sempre professato la propria totale estraneità alla tragica vicenda, e anche il suo avvocato ha sottolineato che il suo assistito è molto turbato dall’improvvisa riapertura del caso. In passato, Andrea aveva raccontato di aver frequentato la casa dei Poggi per anni, essendo un caro amico di Marco, ma ha sempre affermato di non aver mai avuto un rapporto diretto con la sorella Chiara, solo una semplice conoscenza, e di non aver mai incontrato Alberto Stasi.
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Lo scontrino e le tre telefonate
Il suo alibi era basato su uno scontrino di parcheggio, rilasciato a Vigevano alle ore 10:18 il giorno del delitto, avvenuto, secondo le ricostruzioni, poco dopo le 9:10. Ma, i tabulati telefonici indicavano la sua presenza a Garlasco in un orario compatibile con l’omicidio. Inoltre, il suo nome era emerso in relazione a particolari sospetti: nei giorni precedenti al delitto, aveva telefonato tre volte alla vittima. Si trattava di chiamate molto brevi che hanno destato l’attenzione degli inquirenti, poiché Sempio era a conoscenza del fatto che Chiara era in casa da sola, mentre il fratello Marco e i suoi genitori si trovavano in vacanza.
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L’analisi del DNA nel 2016
Una consulenza difensiva presentata dalla famiglia Stasi nel 2016, aveva riaperto la pista riguardante Andrea Sempio, grazie a un’analisi comparativa del DNA prevelato in modo informale da una bottiglietta d’acqua e da una tazzina da caffè utilizzata dal sospettato. I risultati di questa analisi sembravano suggerire una corrispondenza tra il DNA maschile ritrovato sulle unghie della vittima e quello di Sempio. Ciò nonostante, la procura decise di archiviare il caso, considerandoli non sufficientemente affidabili. Il gip ratificò l’archiviazione nel 2017, mettendo in evidenza che le tracce genetiche potevano essere depositate in modo indiretto, considerando la frequente visita di Andrea nella casa di Poggi. Inoltre, il giudice segnalò che l’assassino indossava il numero 42 di scarpe, mentre Sempio portava un 44. Infine, non era mai emerso alcun movente che potesse giustificare un suo possibile coinvolgimento nella vicenda.
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