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Dichiarazione dei redditi infedele o errata, ecco le sanzioni aggiornate al 2024

Il nuovo decreto sanzioni è stato decisamente più clemente introducendo sanzioni pari al 70% della maggiore imposta dovuta

Dichiarazione dei redditi infedele o errata, ecco le sanzioni aggiornate al 2024
Fisco, come cambiano le sanzioni

Il decreto legislativo 87 del 2024 ha modificato il regime sanzionatorio per quanto riguarda le dichiarazioni infedeli o errate: cosa cambierà

Col decreto legislativo 87 del 2024 sono state complessivamente ridotte le sanzioni in ambito tributario per coloro che si rendono protagonisti di dichiarazioni dei redditi errate o infedeli. Le dichiarazioni dei redditi errate sono quelle che contengono imprecisioni relative ad uno o più elementi, mentre la dichiarazione infedele riguarda la condotta di chi artatamente omette o altera dei dati contenuti nella dichiarazione per poter pagare meno tasse o per non pagarle affatto.

Cosa cambia col nuovo regime

Prima del 29 giugno 2024 (data in cui è entrato in vigore il nuovo regime sanzionatorio), chi presentava una dichiarazione dei redditi infedele veniva punito con sanzioni pari ad una percentuale tra il 90% al 180% della maggiore imposta o della differenza di credito. Era anche stato stabilito che in ogni caso la sanzine non dovesse superare i 200 euro. Il nuovo decreto sanzioni è stato decisamente più clemente introducendo sanzioni pari al 70% della maggiore imposta dovuta con un importo minimo di 150 euro.

Le modifiche alle sanzioni

In virtù del nuovo decreto entrato il vigore il 29 giugno, le sanzioni vengono aumentate dalla metà al doppio in caso di violazioni realizzate mediante l’utilizzo di documentazione falsa o per operazioni inesistenti o condotte simulatorie o fraudolente. Secondo il nuovo decreto, le sanzioni oscilleranno da un minimo del 105% ad un massimo del 140% della maggiore imposta o della differenza di credito. Se dovesse essere ravvisata anche la fattispecie di occultamento di redditi prodotti all’estero, la sanzione minima che verrà applicata verrà aumentata di un terzo. Qualora il dichiarante che ha presentato una dichiarazione infedele dovesse adoperarsi presentando una dichiarazione integrativa per mettersi in regola, prima che gli uffici si siano attivati per fare le verifiche, si applicherà solo una sanzione per omesso o tardivo versamento, con conseguente riduzione delle sanzioni.

Il ravvedimento operoso

Il decreto ha previsto anche una sanzione del 25% per ogni importo non versato, anche quando dopo errori o sviste che riguardano il calcolo delle imposte da pagare, dovesse risultare una maggiore imposta o una minore eccedenza detraibile. La sanzione viene dimezzata nel caso di versamenti effettuati con un ritardo non superiore a novanta giorni- Ad ogni modo il ravvedimento operoso potrà fruire di premialità con riduzione delle sanzioni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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