La Naspi puà “accompagnare” il lavoratore verso la pensione con Ape Sociale ma solo con determinati requisiti: ecco quali
Coloro che perdono involontariamente il proprio lavoro in Italia possono fare richiesta della Naspi, l’indennità di disoccupazione che viene erogata dall’Inps. Oltre ad essere una misura a sostegno del reddito, l’indennità di disoccupazione può rappresentare anche un valido strumento di accompagnamento verso la pensione per i lavoratori più anziani. Ormai è certo che anche per il 2024 si potrà sfruttare l’Ape Sociale per andare in pensione anticipatamente anche se la nuova finanziaria ha allungato i tempi per poterne usufruire. Ma qual è la correlazione tra Naspi e Ape Sociale?
I requisiti
Chi è disoccupato ha diritto, dopo la Naspi, ad uscire dal mondo del lavoro anticipatamente grazie all’Ape sociale. Ma se fino al 31 dicembre 2023 saranno sufficienti solo 63 anni di età, nel 2024 il requisito anagrafico sarà aumentato di 5 mesi. Insieme all’età, la nuova manovra finanziaria prevede che anche il montante contributivo da raggiungere sia superiore nel 2024. Salirà infatti a 36 anni la soglia contributiva per i disoccupati, gli invalidi e i caregiver, mentre fino al 31 dicembre 2023 serviranno 63 anni di età e 30 anni di contributi.
Cosa accadrà con la nuova legge
In virtù delle nuove norme, anche per i disoccupati si allontanerà di qualche mese il diritto a percepire la pensione anticipata. In alcuni casi, addirittura, alcuni dovranno dire addio all’Ape sociale, perché verrà meno il requisito contributivo utile. Solo chi è fortunato e compie 63 anni nel 2023, arriverà a percepire tutta la Naspi. Chi invece raggiungerà il requisito anagrafico nel 2024, ma non quello contributivo, non potrà andare in pensione anticipatamente.
I vincoli da rispettare
Per poter andare in pensione anticipatamente, uno dei vincoli previsto dalla legge è quello di dover obbligatoriamente completare l’intero periodo di fruizione dell’indennità per disoccupati involontari dell’INPS. Con le nuove regole sicuramente più stringenti, il governo ha così ridotto la platea di coloro che possono uscire anticipatamente dal mondo del lavoro nel 2024. Nel 2024, anche chi svolge un lavoro gravoso, potrà accedere all’Ape sociale solo con 36 anni di contributi e 63,5 anni di età. Si tratta dei facchini, degli addetti alle pulizie, dei camionisti, degli infermieri, dei netturbini, dei maestri ed educatori di asili nido, degli edili, dei gruisti e degli infermieri delle sale operatorie che lavorano su turni.
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