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Divorzio, arriva la svolta: novità sull’assegno di mantenimento. Ecco cosa cambia nel calcolo

La convivenza prima del matrimonio va calcolata nell'assegno di mantenimento in presenza di determinate condizioni, come da sentenza di Cassazione.

Divorzio, arriva la svolta: novità sull’assegno di mantenimento. Ecco cosa cambia nel calcolo
Divorzio, arriva la svolta: novità sull'assegno di mantenimento. Ecco cosa cambia nel calcolo - Foto Pexels

Divorzio, arriva la svolta: novità sull’assegno di mantenimento

Si parla di divorzio e inevitabilmente dell’assegno di mantenimento dove ci sono delle novità. Infatti, qualcosa cambia nel calcolo. Una sentenza della Corte di Cassazione ha deciso che il periodo di convivenza prematrimoniale vale nel calcolo dell’assegno per il divorzio. Ma cerchiamo di capire in quali casi la decisione fa riferimento, come spiega un articolo dell’Adnkronos.

Quando la convivenza prematrimoniale vale nel calcolo dell’assegno

La decisione presa dalla Corte di Cassazione si riferisce ai casi in cui “il matrimonio si ricolleghi a una convivenza” della coppia che avesse “i connotati di stabilità e continuità“, e nella quale i conviventi “abbiano elaborato un progetto e un modello di vita in comune, analogo a quello che di regola caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio, dal quale inevitabilmente discendono anche reciproche contribuzioni economiche“.

La Cassazione sottolinea che la convivenza prematrimoniale “è ormai un fenomeno di costume sempre più radicato nei comportamenti della nostra società cui si affianca un accresciuto riconoscimento, nei dati statistici e nella percezione delle persone, dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignità rispetto a quelle patrimoniale”. Pertanto, “ai fini dell’attribuzione e della quantificazione dell’assegno divorzile, avente natura, oltre che assistenziale, anche perequativo-compensativa, nei casi peculiari in cui il matrimonio si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche, laddove emerga una relazione di continuità tra la fase ‘di fatto’ di quella medesima unione e la fase ‘giuridica’ del vincolo matrimoniale, va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale”. Questo è quello che si legge nella sentenza

E ancora, questo “ai fini della necessaria verifica del contributo fornito dal richiedente l’assegno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ciascuno dei coniugi, occorrendo vagliare l’esistenza, durante la convivenza prematrimoniale, di scelte condivise dalla coppia che abbiano conformato la vita all’interno del matrimonio e cui si possano ricollegare, con accertamento del relativo nesso causale, sacrifici o rinunce, in particolare, alla vita lavorativa/professionale del coniuge economicamente più debole, che sia risultato incapace di garantirsi un mantenimento adeguato, successivamente al divorzio“.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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