Con la nuova legge che disciplina le donazioni sono state introdotte rilevanti modifiche che interessano soprattutto gli eredi: i dettagli
La nuova legge che disciplina le donazioni e che entrerà in vigore nel 2024, conterrà delle modifiche sostanziali alla procedura di successione di una eredità che avranno ripercussioni anche sul calcolo della base imponibile per il pagamento dell’imposta dovuta. Con la nuova legge è stato abrogato il cosiddetto “coacervo successorio” e cioè la fittizia riunione in vita del valore delle donazioni ad opera del defunto agli eredi. Questa abrogazione comporterà, di conseguenza, delle modifiche anche per quanto concerne il calcolo delle imposte di successione.
L’abrogazione del coacervo successorio
Per effetto dell’abrogazione del coacervo successorio, si ridurrà in maniera considerevole l’importo delle tasse da pagare, un notevole vantaggio economico per gli eredi. Oltre a questa modifica, sono stati introdotti altri elementi di novità che rigaurdano gli eredi in relazione al modello di dichiarazione di successione che si deve presentare nel 2024. Sono stati introdotte delle modifiche al modello della dichiarazione di successione che si presenta telematicamente e che è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il modello da scaricare
Dal 9 novembre è disponibile online il nuovo modello di dichiarazione di successione che non conterrà più il Quadro ES denominato ‘Donazioni e atti a titolo gratuito’. In questo modo la compilazione del modulo risulterà molto più snella e più semplice. Con le nuove normative sono anche stati introdotti dei benefici a garanzia del terzo acquirente che acquista un bene donato e che non potrà più essere “spogliato” del bene acquistato qualora dovesse essere rivendicato da parte di un erede legittimato alla reintegrazione della quota legittima.
I limiti introdotti agli eredi e i benefici per i terzi acquirenti
Se il testo verrà approvato, agli eredi sarà accordata solo la possibilità di chiedere il controvalore della casa donata o di un altro bene ma soltanto a chi ha ricevuto la donazione e non più al terzo acquirente. In questo modo l’ipoteca accesa a garanzia del mutuo non verrà scalfita e anche gli istituti di credito potranno concedere il prestito senza alcuna riserva.
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