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Eleonora Giorgi, ecco cosa ha insegnato all’Italia Nadia, il personaggio del film ”Borotalco”

Eleonora Giorgi, ecco cosa ha insegnato all'Italia Nadia di ''Borotalco'' e le lezioni di vita dell'attrice scomparsa

Eleonora Giorgi, ecco cosa ha insegnato all’Italia Nadia, il personaggio del film ”Borotalco”
Eleonora Giorgia interpreta Nadia in 'Borotalco' (Foto Youtube)

“Sprechiamo il nostro tempo…”

Ciò che Eleonora Giorgi ci ha lasciato nell’ultima fase del suo percorso di vita è un vero e proprio manifesto, un’importante lezione su come si possa essere parte del mondo. L’attrice è morta all’età di 71 anni, ma sebbene la sua voce si sia spenta, la sua immagine rimarrà vivida e significativa nell’immaginario collettivo italiano. Stiamo perdendo una bellezza che ha saputo attraversare il tempo del cinema e i suoi vari generi: dall’erotismo grottesco di Pasquale Festa Campanile, alla commedia di Castellano e Pipolo, fino ai drammi di Montaldo. Negli anni Ottanta, Eleonora è diventata un volto nazional-popolare, sempre affiancata da interpreti maschili. Film da non dimenticare sono stati “Compagni di scuola” e “Borotalco” di Carlo Verdone, “Mani di fata” e “Mia moglie è una strega” con Renato Pozzetto, e ancora  “Mani di velluto con Adriano Celentano, così come “Gran Hotel Excelsior”. E’ quanto riporta Fanpage.it. In un intervento inatteso durante il programma “I lunatici” trasmesso su Radio 2, Eleonora Giorgi dice che nella nostra vita sprechiamo il nostro tempo, dietro gelosie e ansie inutili, frustrazioni.

Gli esordi di Eleonora Giorgi

La bellezza dell’attrice era celestiale, priva di banalità. I suoi occhi azzurri, grandi come fanali, catturavano l’attenzione. I suoi esordi furono inevitabilmente contraddistinti da ruoli che mettevano in risalto questa straordinaria bellezza. “Appassionata” di Gianluigi Calderone, uscito nel 1974, è un film controverso che all’epoca suscitò scalpore per le sue tematiche morbose e familiari, ma che le offrì l’opportunità di emergere in un periodo di profonda trasformazione sociale. L’Italia stava cambiando, ed Eleonora Giorgi divenne il simbolo femminile di quel mutamento. Proseguono con pellicole cult quali “La sbandata” con Domenico Modugno diretto da Salvatore Samperi, “Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno” di Luciano Salce, “Il bacio” di Mario Lanfranchi e “Conviene bene far l’amore”, un autentico capolavoro firmato Pasquale Festa Campanile. Prima della fine degli anni Settanta, riesce a mettere in mostra la sua versatilità interpretativa anche in ruoli drammatici, come dimostrano le sue performance in “Dimenticare Venezia”, dove recita al fianco di Mariangela Melato e in “L’Agnese va a morire” diretto da Giuliano Montaldo.

Nadia di “Borotalco”

Con il sopraggiungere degli anni Ottanta, l’incontro con Carlo Verdone segna una svolta decisiva nella carriera di Eleonora Giorgi. La sua interpretazione di Nadia in “Borotalco” diventa presto un’icona del cinema italiano: una figura di donna dolce e sognatrice, disillusa ma anche spensierata, proprio come gli anni che stavano per esplodere in tutta la loro vivacità. L’interazione con Manuel Fantoni, l’alter ego del goffo Sergio interpretato da Carlo Verdone, diventa una rappresentazione tangibile del legame tra due insicurezze: quella di Sergio, disposto a vovere in una grande menzogna, quella di Nadia che aspira a grandi sogni ma fatica a cogliere le piccole realtà. Spogliati da ogni facciata, Nadia e Sergio emergono come due figure solitarie che si completano e, insieme, sono destinati a toccare la bellezza. Per aver recitato in questo ruolo, l’attrice riceve in modo meritato il David di Donatello. Tornerà a lavorare con Carlo Verdone sette anni dopo, in “Compagni di scuola”, ma quell’incontro non avrà la stessa magia. La Nadia di “Borotalco” rimane il culmine del loro sodalizio, e il lavoro svolto insieme sarà eternamente ricordato.

Eleonora Giorgi e la sua lezione

Il cinema italiano ha avuto il privilegio di scoprire un talento straordinario, ma nell’ultimo anno Eleonora Giorgi è diventata molto di più: un simbolo di dignità e coraggio. Con il sorriso sul viso, ha affrontato la sfida più ardua, trasformando i momenti bui in preziose lezioni di vita per tutti noi. Proprio come la Nadia di “Borotalco”, ci ha insegnato a sognare in grande e a non sprecare neppure un attimo. Per una vita così intensa e ispiratrice, non possiamo che esprimere la nostra gratitudine.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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