Evasione fiscale, anche i social saranno utilizzati per stanare i furbetti: l'annuncio del viceministro
Le critiche più feroci alla proposta del viceministro Leo è giunta da Armando Siri, esponente della Lega e consigliere per le politiche sociali di Salvini
Il fisco potrebbe passare al setaccio anche le informazioni contenute sui profili social per individuare il tenore di vita dei contribuenti
E' stato lo stesso vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo, ad annunciare il cambio di passo del nuovo governo nella lotta quotidiana per stanare gli evasori. Il ministro ha parlato nel corso di una audizione convocata dalla commissione di Vigilanza in cui sono stati illustrati i termini e le condizioni del nuovo concordato preventivo biennale. Leo ha descritto l'evasione fiscale paragonandola ad un vero “macigno” assimilabile al terrorismo. Il cambio di passo sarà rappresentato dal nuovo step che consentirà all'amministrazione finanziaria di poter lavorare sul versante del data scraping per poter indentificare chi evade il fisco.
Il coinvolgimento dei social
Il riferimento al data scraping coinvolge anche, e soprattutto, l’utilizzo dei social media attraverso un piano strategico in cui governo, Agenzia delle Entrate e Sogei lavoreranno gomito a gomito. Spesso sui social ci si vanta per le vacanze effettuate in qualche paese esotico o per aver gustato del buon cibo gourmet in un ristorante di lusso. Ebbene, secondo il governo, questi sarebbero elementi chiave che possono essere utilizzati anche per il concordato fiscale.
I nodi legati alla tutela della privacy
Ovviamente l'utilizzo dei dati coinvolge a pieno titolo la privacy dei cittadini che potrebbe così risultare violata, ecco perchè servirà anche un'intesa con il Garante della Privacy per delimitarne il raggio d'azione e far si che risulti armonico con la legislazione vigente in materia. Secondo quanto riferito dal viceministro Leo il Garante avrebbe dato la piena disponibilità, fermo restando la tutela dei dati personali. Il tema dell'utilizzo dei social media, però, oltre ad essere stato fermamente criticato dalle opposizioni, è stato oggetto di un aspro dibattito interno alla maggioranza, ecco perchè il percorso si preannuncia in salita.
L'attacco di Siri al viceministro
Le critiche più feroci alla proposta del viceministro Leo è giunta da Armando Siri, esponente della Lega e consigliere per le politiche sociali del vice premier Matteo Salvini. Siri si è detto meravigliato delle parole del vice ministro poiché la sua proposta rappresenterebbe una vera e propria “caccia alle streghe che esonda i confini del programma di governo, che in politica economica e fiscale ha l’obiettivo di ridurre il carico fiscale raggiungendo una flat tax al 15% per tutti e semplificare gli adempimenti”. Perseguirare i cittadini anche indagando sulla vita privata ai fini fiscali sarebbe un atteggiamento assolutamente illiberale. Siri ha citato anche lo studio approfondito del professor Pietro Boria docente di Diritto Tributario all’Università La Sapienza di Roma secondo il quale l’evasione fiscale in Italia non supera i 15 miliardi l’anno. Un dato che preoccupa ma che risulta essere in linea con quella degli altri Paesi Ue.
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