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Fermo amministrativo auto 2024, ecco chi rischierà nel nuovo anno e le possibili azioni

Quando un contribuente riceve una cartella esattoriale, ha 60 giorni di tempo per pagare, in alternativa rischia di subire il fermo amministrato auto: ecco i dettagli

Fermo amministrativo auto 2024, ecco chi rischierà nel nuovo anno e le possibili azioni
Posto di blocco Foto Wikimedia Commons

Fermo amministrativo Auto 2024, ecco quali sono le novità per il nuovo anno

Il mancato pagamento di una imposta espone il debitore al rischio di subire un fermo amministrativo che riguarda il proprio mezzo di circolazione. Si tratta di una misura cautelare disposta dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di coloro che risultano debitori con il fisco. Una sanzione che grava su coloro che non ottemperano al pagamento di una imposta che riguarda la circolazione stradale (il bollo auto ad esempio) o al pagamento di una cartella esattoriale. Ma cosa rischia il debitore quando il veicolo viene sottoposto a fermo amministrativo?

Come agisce la pubblica amministrazione

Quando un contribuente riceve una cartella esattoriale, ha 60 giorni di tempo per pagare o per richiedere un piano di rateizzazione. Trascorso infruttuosamente questo tempo, l’Agenzia delle Entrate mette in atto tutti i mezzi previsti dalla legge per il recupero coatto della somma. Il fermo amministrativo del mezzo è il primo di questi mezzi, gli altri sono il pignoramento dei beni o l’ipoteca. In questo modo la pubblica amministrazione si tutela con una garanzia sulle somme non pagate dal debitore. Il debitore, nel 2024, ha a disposizione alcuni strumenti per poter chiedere la cancellazione definitiva del fermo o la sospensione.

Cosa può accadere se non si paga il debito

Il debitore inadempiente ha la possibilità di onorare il proprio debito chiedendo una rateizzazione di quanto dovuto. Qualora il debito non venisse onorato, o il piano di rateizzazione non venisse rispettato, al debitore viene notificato il provvedimento di fermo amministrativo del mezzo. Nella comunicazione che viene inviata, viene incluso l’ammontare in cifre del debito, la tipologia del debito, l’anno di riferimento e la data della notifica. Nella notifica il debitore viene invitato a regolarizzare la propria posizione entro 30 giorni. Trascorso infruttuosamente questo termine, il fermo amministrativo diventa definitivamente esecutivo e pertanto l’Agenzia delle Entrate Riscossione provvederà all’iscrizione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Fermo amministrativo auto: le azioni possibili

Oltre a essere disciplinato dal Fisco, il fermo amministrativo auto viene anche regolarizzato dal Codice della Strada. In base a quanto disposto dall’articolo 214, il proprietario dell’auto “bloccata” si vedrà sottratto il documento di circolazione. Pertanto dovrà parcheggiare il mezzo in un’area non di pubblico passaggio e non potrà più utilizzarla. L’auto sottoposta a provvedimento di fermo, non può essere rottamata né esportata all’estero. Non può neanche essere parcheggiata sul suolo pubblico. Nel caso di debiti compresi tra 800 e 2 mila euro, il fermo amministrativo scatta su una sola auto. Se il debito è superiore a 2 mila euro ma inferiore a 10 mila euro, il fermo amministrativo può essere esteso fino a 10 veicoli. Per debiti superiori a 10 mila euro, il provvedimento riguarda tutti i veicoli in possesso del debitore.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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