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Formula Uno, il blackout informatico di Microsoft potrebbe mettere a rischio il Gp d’Ungheria: ecco il motivo

Il blackout ha costretto, in particolar modo, la Mercedes a dover effettuare un vero e proprio tour de force per rimettere in sesto i propri pc

Formula Uno, il blackout informatico di Microsoft potrebbe mettere a rischio il Gp d’Ungheria: ecco il motivo
Paddock Formula Uno

A causa del blackout molti pc della Mercedes e di altre case automobilistiche hanno smesso di funzionare

Il blackout informatico di Microsoft causato da problemi di configurazione del software di cybersicurezza Crowdstrike sta rischiando di mettere ko anche il circo della Formula 1 che in questo fine settimana sarà impegnato sul circuito di Budapest per il weekend del GP d’Ungheria, mettendo a rischio anche la stessa disputa dell’evento. Il blackout ha costretto, in particolar modo, la Mercedes a dover effettuare un vero e proprio tour de force per rimettere in sesto i propri pc e mandare in pista i propri piloti.

La causa del problema

Il problema che ha messo in crisi la casa automobilistica tedesca nascerebbe dal fatto che proprio la Mercedes utilizza CrowdStrike per proteggere i propri sistemi informatici dall’attacco di hacker. Il problema si è esteso anche ad altre case automobilistiche, fra le quali Williams, McLaren e Aston Martin, alle quali la Mercedes fornisce i motori. L’indiscrezione è stata rivelata dalla testata RaceFans.net, la fonte sarebbe un portavoce della Mercedes che ha rivelato che a due ore dall’inizio della prima sessione di prove libere del GP d’Ungheria, i tecnici sono dovuti intervenire manualmente per risolvere le criticità su ogni singolo pc impiegato dalle varie case automobilistiche.

Il legame tra informatica e Formula Uno

La Formula Uno non può fare a meno dell’informatica ormai, basta pensare alla grande molte di dati che ogni casa automobilistica gestisce in tempo reale. Si tratta di dati e informazioni fondamentali per gestire ogni singola vettura. Basta pensare che ogni mezzo è in grado di produrre qualcosa come 500 Gb di dati per weekend di gara. Il problema è nato dal fatto che la Mercedes utilizza il software di CrowdStrike per proteggersi dalle minacce a tali informazioni. Il problema generato da Microsoft ha creato, dunque, non pochi inconvenienti.

L’esito finale

Dopo ore di peripezie, per fortuna, il problema è stato risolto in maniera esaustiva anche se i tecnici hanno dovuto tribolare parecchio per poter venire a capo di questo intoppo. Sia i piloti della Mercedes, George Russell e Lewis Hamilton che quelli di McLaren (Norris e Piastri), hanno partecipato alla prima sessione di prove libere del GP d’Ungheria fin dall’inizio.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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