Secondo il presidente della Finlandia il gasdotto sarebbe stato danneggiato dolosamente
La perdita dal gasdotto del Mar Baltico che collega Finlandia ed Estonia potrebbe essere stato causato da un sabotaggio. E’ l’ipotesi paventata dal presidente della Finlandia, Sauli Niinistö. Il fatto si sarebbe verificato nella giornata di domenica ed ha indotto ad interrompere il flusso del gas per le obbligatorie riparazioni. Il governo finlandese sospetta che il sabotaggio possa essere stato compiuto dalla Russia.
Si è trattato di un atto di ritorsione?
Tra Russia e Finlandia le relazioni a livello commerciale si erano interrotte nel maggio del 2022 quando Putin decise di non fornire più il gas al paese scandinavo dopo che lo stesso aveva deciso di aderire alla NATO. Secondo la versione della Finlandia, il sabotaggio del gasdotto potrebbe rappresentare un atto di ritorsione da parte della Russia anche per far lievitare il prezzo del gas.
Il calo di pressione che ha destato i sospetti
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Russia ha utilizzato il gas come strumento per esercitare pressioni sull’Alleanza Atlantica e sui paesi occidentali anche al fine di ottenere delle concessioni o per allentare le sanzioni che sono state applicate nei suoi confronti. Nella giornata di domenica il gasdotto che collega Estonia e Finlandia aveva evidenziato un palese (ed anomalo) calo di pressione all’interno. Un problema che non può essere addebitato ad un terremoto poiché non è stata evidenziata attività sismica nell’area interessata.
Il gasdotto danneggiato è il Balticconnector
L’ipotesi più probabile, al momento, è che il gasdotto sia stato artatamente danneggiato proprio per ridurre la pressione del gas. Il gasdotto che è stato danneggiato è il Balticconnector, una conduttura bidirezionale che attraversa il Baltico e che collega Finlandia ed Estonia.
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