Giulia Cecchettin, la nonna Carla rivela: "Mi diceva che non riusciva più..."
di Marco Reda
Ecco perché, a Giulia Cecchettin, il rapporto con Filippo Turetta stava stretto ben prima della tragedia di inizio novembre: le parole di nonna Carla
Carla Gatto, la nonna di Giulia Cecchettin, ha svelato un dettaglio molto importante del rapporto tra la nipote e il killer Filippo Turetta
Continua ovviamente a tener banco il caso Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa nella notte tra l'11 e il 12 novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta (ora in carcere e in attesa di conoscere la sua condanna definitiva): pochi giorni fa si sono tenuti i funerali della ragazza, in doppia cerimonia tra Padova e Saonara, e la Procura di Venezia continua a lavorare per ottenere sempre più dettagli in vista del processo. Intanto continuano ad emergere testimonianze riguardo il rapporto tra la Cecchettin e il suo assassino. A parlarne in questo caso è stata la nonna Carla Gatto: ecco cosa ha svelato durante il programma tv “Quarto Grado“.
La rivelazione della signora Gatto
“Giulia mi diceva che Filippo era troppo possessivo – ha spiegato la donna – e che non riusciva più a stare con le sue amiche. Quel rapporto le stava stretto e si interruppe, quando poi si rimisero insieme le consigliai di stare attenta e dopo la rottura definitiva le dissi di concentrarsi sulla laurea. La faccenda di Turetta (ovvero che andasse da uno psicologo ancor prima della tragedia ndr) mi tocca relativamente, mi spiace per i genitori ma il dolore che provo è veramente grande“.
Come è cambiato il sentimento
“Giulia all'inizio era innamorata di Filippo Turetta – ha proseguito nonna Carla – Capirete, era il suo primo amore ed era al settimo cielo. Giulia era la gioia in persona, una ragazza sempre allegra e premurosa ma col passare del tempo le cose con Turetta hanno iniziato a degenerare, tant'è vero che quando mi comunicò che aveva definitivamente lasciato Filippo ero contentissima. Giulia aveva 'la sindrome da crocerossina', si sentiva in colpa per averlo lasciato, quasi gli dispiaceva. Nonostante tutto, però, non riusciva più a stare con lui“.
Quando avverrà il processo?
L'avvocato penalista Antonio Giambrone ha spiegato a IlMessaggero.it che “Filippo Turetta nel corso dell’interrogatorio ha pacificamente confessato di aver commesso il terribile reato che gli viene contestato. Considerato che il PM ha 180 giorni di tempo per richiedere il giudizio immediato e che la successiva fase dibattimentale si profila particolarmente fluida, azzardando un’ipotesi allo stato non verificabile, si può ragionevolmente prevedere che il processo potrebbe concludersi, per lo meno in primo grado, nel giro di un paio d’anni dalla commissione del reato“.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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