Depositare cifre molto rilevanti sul conto corrente presenta notevoli insidie per i risparmiatori: cosa potrebbe accadere nei prossimi anni
Se è vero che le persone ricche vengono penalizzate dal fisco con un livello di tassazione più elevato, le cose non vanno diversamente quando si parla di soldi sui conti correnti. Anche in questo caso, chi deposita troppi soldi rischia severamente di essere “bastonato” se non dal fisco, almeno dagli istituti di credito stessi. Accumulare ricchezza è da sempre un imperativo categorico soprattutto quando si ha una famiglia alle spalle e un futuro incerto. Ma cosa accade quando la liquidità accumulata diventa veramente troppa?
Le insidie per i risparmiatori
Se è vero che nascondere i soldi sotto il materasso o sotto la classica mattonella presenta molte insidie, anche conservare i propri risparmi all’interno di un conto corrente può diventare un motivo di turbamento per il sonno dei risparmiatori, a differenza di quanto poteva accadere diversi anni fa. La minaccia di truffe online è sempre dietro l’angolo, ma non è solo questa la vera insidia da cui difendersi. Le banche, nel corso degli anni, hanno adottato politiche sempre più costose per la gestione dei conti correnti applicando commissioni sempre più elevate.
Le commissioni
Con le nuove normative, il costo di gestione aumenta al superamento dei 5000 euro sul conto, per via del cosiddetto bollo che non è altro che una tassa statale (quindi non applicata dall’istituto di credito) che si applica alle persone fisiche che vantano una giacenza media di 5000 euro ed ha un costo fisso di 34,20 euro all’anno. Se il depositante è invece una società o una associazione, questa imposta sale a 100 euro. Se invece la somma depositata supera i 100 mila euro, sono gli stessi istituti di credito che applicano delle commissioni molto più elevate.
Inflazione e prelievo forzoso: i due spauracchi per i risparmiatori
Le commissioni elevate applicate nei confronti di chi deposita molto soldi in banca servono ad invogliare i risparmiatori ad investire i propri soldi piuttosto che tenerli “fermi” all’interno di un conto corrente, sottraendoli alla circolarità dell’economia. Anche i bassi tassi di interesse che vengono riconosciuti sui depositi dovrebbero invogliare i risparmiatori ad investire il proprio denaro in un modo diverso, anche per difendere il capitale dall’inflazione galoppante. E non va dimenticata neanche l’insidia legata allo spauracchio di tutti i risparmiatori e cioè l’applicazione di una tassa patrimoniale. Risale al 1992 l’ultima volta il governo decise di effettuare un prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani. Investire in beni rifugio come l’oro, oppure negli immobili, può essere una valida alternativa per i risparmiatori che vogliono difendere il capitale dall’erosione del maggior costo della vita.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.