
La durata del conclave secondo il cardinale Arborelius
Molti fedeli piangono ancora la morte di Papa Francesco, ma inevitabilmente si è cominciato con sempre più attenzione a parlare dell’elezione del nuovo Pontefice. Il cardinale Anders Arborelius che oltre a votare si trova nella lista dei candidati, sostiene che il conclave sarà lungo, in quanto ci sono molti nuovi cardinali e le persone devono avere modo e tempo di conoscersi. Il vescovo di Stoccolma che ha parlato ai cronisti mentre era all’esterno della Sala del Sinodo in Vaticano, ha anche risposto a una domanda che riguardava proprio la durata del conclave, ma ha detto di non averne idea, anche perché è al suo primo conclave. Come riportato da lapresse.it, ribadiamo che il cardinale ex luterano Arborelius è considerato da molti tra i favoriti.
Chi è Arborelius, il cardinale svedese tra i papabili al Conclave
Il cardinale svedese Anders Arborelius, considerato tra i candidati favoriti per la nomina del nuovo Papa, è nato a Sorengo nel Canton Ticino nel 1949 e cresciuto a Lund in Svezia. La sua vita è una testimonianza di conversione: cresciuto come luterano protestante, a 20 anni abbracciò il cattolicesimo, diventando così il primo porporato svedese dalla Riforma luterana e il primo cardinale proveniente dai Paesi nordici europei.
La conversione e la nomina a vescovo con Giovanni Paolo II
Arborelius è stato battezzato nella comunità luterana, ma nel corso degli anni ha sviluppato un crescente interesse per la Chiesa cattolica, culminato nella sua conversione avvenuta all’età di 20 anni, nel 1969. Nel 1971 ha fatto ingresso nell’ordine dei carmelitani scalzi. Alla base della sua vocazione carmelitana c’è stato il profondo fascino per Santa Teresa di Lisieux, scoperto con la lettura di “Storia di un’anima”. E’ diventato sacerdote l’8 settembre del 1979 a Malmoe e, dopo 20 anni di ministero, è stato nominato vescovo di Stoccolma il 17 novembre 1998 da Giovanni Paolo II. Tra il 2005 e il 2015 ha ricoperto il ruolo di presidente della Conferenza episcopale della Scandinavia e, dal 2002 al 2009, è stato membro della commissione di presidenza del Pontificio consiglio per la famiglia. Inoltre, dal 21 gennaio 2014 ha servito come consultore del Pontificio consiglio per i laici. Infine, il 28 giugno 2017, Papa Francesco lo ha creato cardinale durante il Concistoro, conferendogli il Titolo di Santa Maria degli Angeli. Per il suo motto espiscopale ha scelto “In laudem gloriae” – “A lode della sua gloria”. Ha spiegato che tutto ciò che è, e sarà, è espressione della gloria del Dio trino. Ha anche aggiunto di credere che il loro primo dovere e anche loro privilegio, sia onorare e glorificare Dio, un aspetto che è stato un po’ dimenticato. Infine, dice l’essere umano non ne esce mai ridotto, al contrario, cresce, diventa più libero e più felice, e che uno dei suoi desideri più grandi è aiutare le persone a scoprirlo. E’ quanto riporta fanpage.it.
Il prossimo Pontefice sarà Arborelius? Ecco cosa risponde l’interessato
Intervistato dal Corriere della Sera nei giorni scorsi, il cardinale svedese ha risposto alla domanda riguardante il suo nome tra i favoriti per il conclave dicendo che è illusorio pensare che qualcuno proveniente dalla sua parte del mondo venga scelto. Se mai dovesse accadere, si rivolgerà allo Spirito Santo per capire quale strada intraprendere. Riguardo alla sua nomina a cardinale voluta da Papa Francesco, ha detto che il Santo Padre desiderava che la Chiesa si espandesse anche nei contesti più piccoli. Poi aggiunge che è stimolante riflettere sul fatto che le piccole Chiese locali, spesso povere e trascurate, rappresentano una realtà viva, e che far parte della visione cattolica significa includere piuttosto che escludere.
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