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Il fratello di Gianluca Vialli rivela i suoi ultimi momenti: “Voleva…”. Ecco le sue parole

La consapevolezza che la fine era vicina, le sue condizioni prima della morte e il rapporto con il fratello maggiore: il racconto di Giovanni Vialli

Il fratello di Gianluca Vialli rivela i suoi ultimi momenti: “Voleva…”. Ecco le sue parole
Videomapping in memoria di Gianluca Vialli in piazza del Comune a Cremona, 09 gennaio 2023. ANSA/PAOLO CISI

Giovanni Vialli, fratello del calciatore scomparso, ha raccontato gli ultimi momenti di Gianluca: ecco cosa ha svelato

É trascorso esattamente un anno dalla scomparsa di Gianluca Vialli, ex calciatore e allenatore che il 5 gennaio scorso è morto a causa di un tumore al pancreas: il campione si è arreso dopo una lunga lotta contro la malattia che però non gli ha impedito di togliersi l’ultima soddisfazione della sua vita, la vittoria dei Campionati Europei nel 2021 con la Nazionale italiana (nello staff del grande amico ed ex CT azzurro Roberto Mancini). É sempre stato un guerriero Gianluca Vialli, la lotta e la competizione facevano parte della sua quotidianità anche se il fratello Giovanni ricorda un momento importante, senz’altro cruciale, degli ultimi momenti di vita del giocatore. Ecco cos’ha raccontato al quotidiano Il Corriere della Sera.

Le rivelazioni di “Nino” Vialli

Giovanni, detto “Nino”, è di otto anni più grande di Gianluca e ha raccontato che “negli ultimi anni, da che mi sono trasferito in Thailandia, Luca l’ho vissuto pochissimo. Ci sentivamo per telefono. Spesso, dopo che ha scoperto la malattia, non mi rispondeva, a volte neanche ai messaggi, io credo per l’imbarazzo che gli chiedessi ‘Come stai?’. Si faceva sentire quando stava proprio bene, sennò si negava un pochino. Ad un certo punto però era cosciente che la fine si avvicinava e la attendeva con impazienza, voleva smettere di soffrire, di lottare. Non era da lui, ma la malattia era durata troppo“. Un esempio di quanto il tumore possa distruggere anche i soggetti più determinati.

Gli ultimi giorni a Londra

Mia moglie Nadia e io – ha proseguito Nino Vialli – siamo stati ininterrottamente a Londra in quei giorni e ho avuto la soddisfazione di riscoprire un rapporto che comunque c’era. Un rapporto da fratello maggiore. Cosa mi ha detto? Era fatto alla sua maniera. Quando siamo arrivati in stanza, ci ha detto: ‘Non preoccupatevi: se voglio qualcosa, ve la chiedo’. Il 27-28 dicembre ci ha rincuorato: ‘Siete i compagni ideali, siete qui, io so che ci siete’. Penso che la sofferenza fosse troppa. Si appisolava sempre più frequentemente, si svegliava poco e noi abbiamo solo potuto stagli vicino. Eravamo tutti lì quando è spirato“.

Il ricordo di Gianluca

Giovanni “Nino” Vialli ha però un ricordo ben preciso del fratello minore, una vera forza della natura: “ci teneva a primeggiare. Era il primo della classe. Era spiritoso, simpatico, estroverso, faceva le gag. Era brillante. Dire spiritoso è limitativo, intelligente è limitativo. Brillante forse mette insieme tutta la sua personalità. E perfezionista.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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