In arrivo un nuovo sciopero dei supermercati per il rinnovo del contratto: ecco quando si fermerà tutto
Secondo la Filcams-Cgil, l'adesione di sabato è stata anche del 90% in alcune zone, con tantissimi supermercati costretti a dover chiudere per mancanza di personale
Dopo lo sciopero del 30 marzo, i lavoratori dei supermercati si potrebbero fermare ancora per far valere i propri diritti
Lo sciopero di sabato 30 marzo non resterà un caso isolato per chi lavora nei supermercati. Nuovi disagi nei punti vendita sono preannunciati il prossimo 25 aprile, il giorno in cui si festeggia la liberazione dall'oppressione fascista, sperando che l'adesione possa essere più alta. La mobilitazione di sabato scorso ha avuto una bassa adesione (circa il 10% dei lavoratori interessati) secondo i dati diffusi da Federdistribuzione. I sindacati invece sostengono che l'adesione sia stata soddisfacente.
La posizione di Federdistribuzione
Dopo lo sciopero, Federdistribuzione, si è detta disposta a sedersi attorno ad un tavolo per discutere con le parti sociali il rinnovo del contratto di categoria. Secondo lo stesso sindacato della Gdo, l'astensione limitata di sabato non ha causato danni importanti e non si sono registrate difficoltà per gli acquisti. Secondo la loro versione dei fatti, non sarebbe mai mancata la disponibilità a ridiscutere gli accordi contrattuali, riconoscendo gli aumenti salariali richiesti dai sindacati nel corso degli incontri del 26 e del 27 marzo.
La posizione delle parti sociali
Nel comparto del terziario, si è registrata una rottura delle trattative per quanto concerne la distribuzione moderna dopo l'accordo ritenuto soddisfacente dai rappresentanti dei lavoratori siglato con Confcommercio e Confesercenti. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, hanno invitato i propri iscritti a non dare la disponibilità a lavorare nei giorni di Pasqua e Pasquetta, in attesa che si apra un nuovo tavolo di trattative, ribadendo la possibilità che un nuovo sciopero possa essere proclamato il 25 aprile.
Le rivendicazioni dei sindacati
Secondo la Filcams-Cgil, l'adesione di sabato è stata anche del 90% in alcune zone, con tantissimi supermercati costretti a dover chiudere per mancanza di personale. “Un segnale molto importante – ha spiegato Nella Milazzo della Filcams – che gli esercenti dovrebbero cogliere anziché proporre un riconoscimento economico di 240 euro lordi mensili togliendo i diritti». Per Cristiano Ardau (Uiltucs), «è vergognoso che i lavoratori di un supermercato abbiano condizioni peggiori dei loro colleghi che fanno lo stesso identico mestiere di un supermercato aderente ad altre associazioni». Adesso la palla passa a Federdistribuzione che dovrà dare delle risposte in tempi celeri per evitare un nuovo sciopero a livello nazionale.
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