In pensione 10 anni prima, adesso potrà farlo chi è disoccupato da due anni: come fare

Si tratta di uno strumento previdenziale specifico che può aiutare il lavoratore che ha perso il lavoro ad andare in pensione anticipatamente

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Si tratta della RITA, la rendita integrativa temporanea: ecco come funziona

Molti lavoratori oggi perdono il lavoro alle soglie dei 60 anni. Una situazione molto grave soprattutto a livello contributivo perchè rischia di ritardare di molto l'età pensionabile. Esistono però degli strumenti previdenziali specifici che possono aiutare il lavoratore che ha perso il lavoro a risolvere questo problema, sfruttando un un canale pensionistico preferenziale di natura complementare che non ha nulla a che vedere con la previdenza sociale classica. Stiamo parlando della RITA, l'acronimo di Rendita Integrativa Temporanea anticipata, di cui parleremo proprio in questo articolo.

Come funziona

La RITA consente ai lavoratori di poter accedere alla pensione molto prima rispetto ai normali requisiti richiesti dalla previdenza ordinaria. Bastano infatti solo 57 anni di età per poter iniziare a riscuotere l'assegno pensionistico. In pratica 10 anni prima rispetto ai requisiti ordinari. Per poter accedere alla RITA, occorre essere iscritti alle forme pensionistiche complementari e avere almeno 5 anni di versamenti al fondo di previdenza complementare. Il requisito contributivo richiesto è quello dei 20 anni di contributi versati.

Quando è possibile riscuotere la RITA

In linea generale, questa misura consente di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con 5 anni di anticipo e quindi a 67 anni anziché 62, ma i 10 anni di anticipo riguardano solo una particolare categoria di contribuenti. La possibilità di raddoppiare il vantaggio, passando da 5 a 10 anni di anticipo riguarda solo ed esclusivamente tutti quei contribuenti disoccupati da almeno 24 mesi. In questo caso è ammessa la possibilità di andare in pensione a 57 anni. Si tratta solo di una misura che accompagna alla pensione effettiva prevista al compimento del 67mo anno di età. Pertanto la RITA cesserà di essere erogata quando il contribuente andrà in pensione con i requisiti ordinari.


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Gli importi dipendono dalla quantità di contributi versati

La scelta della RITA è discrezionale e non obbligatoria per il contributore e viene liquidata mensilmente. Maggiore è il numero dei versamenti effettuati nel fondo di previdenza integrativa e più alto sarà l'assegno che si andrà a percepire. In sostanza questa forma di rendita integrativa è appannaggio solo di due categorie di lavoratori e contribuenti. La prima tipologia riguarda chi ha compiuto almeno 62 anni con almeno 20 anni di contributi versati all’INPS e almeno 5 anni di contributi versati ai fondi complementari. La seconda categoria riguarda le persone che hanno compiuto i 57 ani, che hanno versato 20 anni di contributi, con almeno 5 anni di contributi complementari versati e 24 mesi di inoccupazione.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.