Le immagini hanno documentato l’anomala dinamica del sinistro, si ipotizza un malore del conducente: la querelle sul buco nel guardrail
Cos’è realmente accaduto e cosa ha determinato l’incidente di Mestre in cui hanno perso la vita 21 persone? La procura sta indagando in queste ore per capire se il pullman è precipato dal cavalcavia per problemi meccanici riguardanti lo Yutong E12 elettrico, per un malore dell’autista, Alberto Rizzotto o per una banale distrazione. Le immagini riprendono l’autobus fermo sulla parte destra della carreggiata, poi si vede improvvisamente il mezzo sfondare il guardrail e precipitare nella scarpata anche per via della mancata protezione risultando assente un pezzo del guardrail.
Le immagini
Dalle immagini si evince come il pullman si infila nella barriera di sicurezza per poi percorrerla per alcune decine di metri prima di sfondare la ringhiera. L’assenza di una frenata farebbero propendere per un malore dell’autista tenuto conto che l’autobus non è stato speronato da altri mezzi e per l’anomala dinamica. Alberto Rizzotto, l’autista, aveva quarant’anni ed era figlio di un generale dell’aeronautica in pensione. L’azienda La Linea che noleggia i bus, per bocca di Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda, ha individuato nel guardrail, datato anni Cinquanta, «malconcio, con un buco» la concausa del disastro che ha causato 21 vittime.
La tesi degli esperti
La tesi della scarsa manutenzione è stata subito confutata dal Comune di Venezia che ha respinto ogni accusa. Secondo il comune lagunare non vi sarebbe stata alcuna violazione e non ci sarebbe stato alcun obbligo di sostituire il guardrail anche se i lavori sono attualmente in corso per sistemare le carreggiate. Una tesi che è stata fortemente osteggiata dall’ingegnere, Alfredo Principio Mortellaro, ex direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali che ha ribadito come la forma a doppia onda è da considerarsi “obsoleta” e per tanto il guardrail andava sostituito tenuto conto che la zona è trafficata da mezzi pesanti. Secondo Mortellaro, la struttura doveva “essere sostituita dieci anni fa, perché così veniva richiesto dalla normativa europea e italiana”.
La risposta del Comune di Venezia
Secondo il Comune di Venezia, proprietario e gestore del ponte, al quale spetta la manutenzione, non è stata invece violata alcuna norma: «Sapevamo che si doveva sostituire ma non c’era alcun obbligo. I lavori sono comunque in corso e riguardano l’intera soletta». Secondo il comune lagunare «quei buchi nel guardrail si chiamano punti di passaggio tecnico che servono a garantire l’accessibilità al manufatto urbano».
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