Le ultime notizie sul tragico incidente di Mestre del 3 ottobre: ecco cosa è stato scoperto sul bus precipitato
Continua a tener banco il caso del tragico incidente di Mestre, il bus La Linea che il 3 ottobre scorso è precipitato da un cavalcavia schiantandosi al suolo: 21 passeggeri sono morti (compreso l’autista) e 15 hanno riportato gravi ferite, una vera e propria strage su cui la Procura sta ancora indagando per scoprire cosa sia successo. Intanto però, come riportato da IlMessaggero.it, è emerso un dettaglio importante sul veicolo precipitato. Ecco di cosa si tratta e perché è particolarmente significativo.
La velocità del bus
Stando a quanto emerso dopo l’analisi cinetica del video delle telecamere del Comune di Mestre, l’autobus stava procedendo a 3 chilometri orari prima di finire giù dal cavalcavia: il veicolo era praticamente fermo, dato confermato dal registro informatico della Yotung (azienda produttrice dei bus elettrici de La Linea) che monitora minuto per minuto i dati su movimenti e variazioni di potenza della propria flotta. Il tutto andrà poi comparato con le indicazioni date dalla scatola nera del bus, intanto però sarebbe esclusa la pista dell’eccesso di velocità. E allora cosa ha provocato il terribile incidente?
Le piste sulle cause
L’autopsia sul cadavere di Alberto Rizzotto, il conducente del bus, non è ancora terminata ma dovrebbero esser state scartate le ipotesi malore o problema sanitario. Un aiuto potrebbe arrivare dalla telecamera frontale installata all’interno dell’autobus, che non inquadra l’autista ma la quale avrebbe un grandangolo potenzialmente utile agli inquirenti. La verità sul misterioso incidente, purtroppo, è ancora lontana!
Gli indagati
Intanto tre persone sono finite nel registro degli indagati per l’accaduto e hanno già ricevuto un avviso di garanzia: si tratta di Massimo Fiorese, Amministratore Delegato della società “La Linea”, del Dirigente del settore Viabilità e Mobilità per la Terraferma Alberto Cesaro e del Dirigente del settore Manutenzione Viabilità Stradale Roberto Di Bussolo. Per loro le accuse sono di omicidio stradale, omicidio stradale colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.