Incidente Mestre, parla un sopravvissuto: "Ho sentito un boato e...". Ecco le sue parole
di Marco Reda
La testimonianza terribile di Alexander, un passeggero del bus precipitato a Mestre e sopravvissuto allo schianto
Il racconto di Alexander Lomakyn, sopravvissuto alla tragedia di Mestre ma che ha perso il papà nell'incidente
Continua a tener banco il caso del tragico incidente di Mestre in cui, due sere fa, hanno perso la vita ventuno persone: un bus carico di turisti, infatti, è precipitato da un cavalcavia finendo nella strada sottostante dopo una caduta libera di circa dieci metri. L'impatto è stato talmente violento da generare, appunto, morti e feriti anche gravi… fortunatamente però ci sono pure sopravvissuti e aumentano sempre di più i racconti di chi è uscito vivo dall'inferno del veneziano. Ecco cosa ha raccontato a IlRestodelCarlino.it il giovane Alexander, un passeggero che se l'è cavata con qualche ferita ma che ha perso il padre nell'incidente.
La testimonianza di Alexander
Alexander Lomakyn, 38enne ucraino, è uno dei quindici superstiti della strage di Mestre: “ho sentito un boato, come di un terremoto – ha detto – poi mi sono ritrovato in mezzo ai corpi senza vita, con il sangue e le persone ferite. Ero andato a Venezia con mio papà. Dopo il boato l'ho perso di vista. Speravo che anche lui riuscisse a salvarsi: chi è responsabile per la sua morte?". E poi continua: “quando il bus si è cappottato mi è finito addosso di tutto, bagagli, borse. Ho provato a difendermi, tenendo la testa fra le mani – spiega il 39enne – ma l'urto è stato fortissimo".
Alexander chiede giustizia
Il cittadino ucraino, che si trovava a Mestre in vacanza, è attualmente ricoverato all'ospedale “Angelo" di Mestre con traumi da schiacciamento ma non è in pericolo di vita. Ora chiede giustizia per il padre tragicamente scomparso e tutte le altre vittime della tragedia: “voglio solo sapere cosa è successo – ha detto – voglio sapere di chi è la responsabilità". Gli inquirenti stanno indagando sul caso, c'è la possibilità che l'autista (un 40enne italiano) sia stato colto da malore ma anche che le protezioni stradali non siano state adeguate.
Le condizioni dei feriti
Oltre ai 21 decessi già accertati non ci sarebbero altre vittime. Sono 15 le persone rimaste ferite che sono al momento in cura presso gli ospedali della Regione Veneto. Quattro di loro versano in condizioni disperate e sono al momento ricoverati in terapia intensiva. É andata (relativamente) bene, invece, a due fratellini tedeschi di 7 e 13 anni che se la sono cavata con fratture al femore ed altri traumi articolari. Le vittime al momento identificate sono solo 8.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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