Inps, aumenti di 100 euro mensili in arrivo per molti pensionati: la nuova idea del governo
I vantaggi di questa riforma saranno appannaggio di coloro che hanno una pensione che supera i 28.000 euro annui: cosa prevede l'idea del governo
Il governo vuole mettere mano ad una nuova riforma delle aliquote Irpef che potrebbe aiutare soprattutto i redditi più alti
L'accorpamento delle prime due aliquote stabilite dal governo con la nuova riforma Irpef hanno già dispiegato i propri effetti sui pensionati, relativamente ai cedolini pagati a marzo. La riduzione delle aliquote dal 25% al 23% per i redditi dai 15 mila ai 28 mila euro, ha comportato per i redditi medio-bassi, un vantaggio economico stimato a circa 21 euro al mese. Il governo, però, non intende fermarsi qui e sta già programmando una nuova riforma Irpef che di fatto genererà aumenti nei cedolini per circa 100 euro al mese (quindi 1.200 euro annui).
Chi otterrà dei vantaggi economici
Il governo, infatti, intende tagliare le imposte per chi ha una pensione più alta che non supera però i 55 mila euro. I vantaggi dell'ultima modifica delle aliquote Irpef sono stati appannaggio di coloro che hanno un reddito annuo di pensione non eccedente i 50 mila euro, circa 4 mila euro di pensione mensile lorda. Con la nuova riforma che il governo intende adottare, i vantaggi saranno appannaggio di coloro che hanno una pensione compresa tra i 50 e i 55 mila euro, con un guadagno di 1.200 euro annui. Per poter attuare questa riforma, il governo dovrà reperire le risorse per andare avanti con la riforma fiscale e con una nuova revisione delle aliquote Irpef.
La dichiarazione del viceministro, Leo
Secondo una recente dichiarazione del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, l'obiettivo del governo sarebbe quello di estendere lo scaglione che va da 28 mila a 50 mila euro fino a 55 mila euro. Se questa operazione venisse effettuata, il guadagno medio per chi rientra in questa fascia di reddito, ammonterebbe a circa 660 euro l’anno. Il governo sta anche pensando ad una riduzione dell'aliquota Irpef (dal 35% al 34%) per chi appartiene al terzo scaglione, con un risparmio a livello fiscale di circa 993 euro.
Non ci saranno novità per le pensioni più basse
I vantaggi, a livello fiscale, se il governo dovesse riuscire a trovare i fondi per sostenere questa riforma saranno appannaggio di coloro che hanno una pensione che supera i 28.000 euro annui. Per le pensioni più basse, e cioè quelle inferiori a 28 mila euro, non ci saranno grandi novità, anche perchè hanno già fruito dei vantaggi legati all'accorpamento delle prime due aliquote. Nulla è previsto anche per chi percepisce meno di 15 mila euro annui di pensione.
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