Inps, cedolino della pensione più ricco a giugno per alcuni pensionati: ecco di quanto aumenterà

Per capire se si avrà diritto o meno all'integrazione sugli assegni di giugno, bisognerà vedere gli importi mensili lordi e netti sul modello "ObisM"

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Il cedolino sarà molto più corposo grazie agli arretrati che spetteranno solo a chi non li ha già ricevuti: i dettagli

Sono in arrivo gli arretrati che verranno accreditati dall'Inps nel prossimo cedolino di giugno. E' questa la grande notizia per tanti pensionati che sono in attesa degli arretrati relativi agli incrementi previsti dalla riforma dell'Irpef. L'aumento degli assegni non riguarderà però tutti i pensionati, ma solo quelli che ancora non hanno ricevuto gli arretrati. Per capire se si avrà diritto o meno all'integrazione sugli assegni di giugno, bisognerà vedere gli importi mensili lordi e netti, comprensivi di aumenti, ritenute erariali e trattenute.

Dove consultare l'importo del cedolino

Per conoscere l'importo della pensione, bisognerà consultare il modello “ObisM", il servizio online a disposizione dei pensionati di tutte le gestioni, compresa la gestione ex Inpgi 1 confluita all'Inps dal 1° luglio 2022. Per poter accedere a questo modello occorre entrare nel fascicolo previdenziale del cittadino, sul portale ufficiale dell'Inps. Il certificato di pensione non è disponibile per chi percepisce pensioni diverse da quelle da lavoro o di vecchiaia, come le indennità di accompagnamento, né chi percepisce l'Ape sociale, gli assegni straordinari e le isopensioni.

La rivalutazione

La rivalutazione delle pensioni nel 2024, rispetto all'inflazione, non è uguale per tutti gli assegni ma dipende dagli importi che vengono erogati. Per le pensioni che ammontano fino a quattro volte l'assegno minimo, le rivalutazioni sono al 100% rispetto all'inflazione, mentre per quelle che sono di importo tra 4 e 5 volte il minimo, la rivalutazione è all'85%. Per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, la pensione è pari al 53% dell'inflazione, fino ad arrivare alle pensioni oltre 10 volte il minimo la cui rivalutazione è pari al 32% del tasso di inflazione.


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La riforma Irpef

La nuova riforma degli scaglioni Irpef approvato dal governo Meloni prevede l'applicazione di una aliquota al 23% per i redditi fino a 28 mila euro, mentre in precedenza per i redditi da 15 mila fino a 28 mila, l'aliquota era del 23%. Per i redditi fino a 50 mila euro resta invariata l'aliquota che rimane al 35%, mentre per i redditi che superano i 50 mila euro, l'aliquota balza al 43%. L'aumento del tasso di inflazione applicato è del 5,4%, pertanto per gli assegni da 1000 euro mensili, l'aumento lordo stimato è di 54 euro al mese. Dal primo giugno sarà possibile ritirare la pensione presso gli sportelli Bancoposta.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.