Invalidità civile, delle nuove regole saranno applicate a partire dal 2025: ecco cosa cambierà

La gestione di queste pratiche sarà affidata a un’unica commissione Inps in grado di valutare le esigenze primarie di ogni invalido

Disabilità (foto Pixabay)
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L'approvazione dei due decreti attuativi hanno dato il via alla riforma che partirà dal 2025: ecco cosa cambierà

Oltre alle altre novità in arrivo di cui abbiamo parlato diffusamente nei precedenti giorni, sono state introdotte ulteriori modifiche per quanto concerne le modalità di accertamento dell'invalidità civile. Si tratta di novità che sono state introdotte con due decreti attuativi della legge quadro sulla disabilità. La nuova disciplina è mirata a snellire le procedure di riconoscimento dello stato invalidante eliminando alcuni passaggi burocratici che rendevano faragginoso tutto l'iter.

La nuova normativa applicherà la Convezione Onu

Sburocratizzando questa procedura, si metterà in condizione il disabile di poter vivere la propria vita sociale in condizioni di uguaglianza rispetto a tutti gli altri concittadini. Saranno messi in condizione di esercitare in pieno le proprie libertà e i propri diritti civili e sociali in applicazione della Convenzione Onu. L’entrata in vigore dell’Icf, la valutazione funzionale della persona farà venire meno le utilità delle classiche tabelle percentuali e delle visite periodiche per chi soffre di malattie croniche o disabilità.

Le spiegazioni della ministra della Disabilità

Le novità sono state presentate nel dettaglio dalla ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha spiegato come queste novità, almeno in una prima fase, interesseranno solo una parte del paese per poi entrare a regime dal 2026 per l'intera penisola. L'attuale regime prevede l'appicazione schematica di percentuali definite da tabelle e sulla residua capacità lavorativa della persona. In futuro questo sistema lascerà il posto ad un sistema misto. Il sistema sarà imperniato su una valutazione funzionale della persona (Icf) che consentirà di poter individuare ogni aspetto qualitativo che valorizzi ogni disabile nella sua singolarità.

L'obiettivo è sburocratizzare

La nuova disciplina introdurrà anche una stretta alle visite di controllo o di revisione al fine di rendere la vita dei diversamente abili meno burocratizzata. Niente più file per esigenze socio-sanitarie, ma anche niente commissioni di esperti. La gestione di queste pratiche sarà affidata a un’unica commissione Inps in grado di valutare le esigenze primarie di ogni invalido. Per attuare questa riforma sono stati già stanziati 350 milioni di euro dal 2026 che saranno incrementati da altri 85milioni di euro ogni anno.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.