Il terribile racconto di Marta Criscuolo, la vedova di Fabio Limido ucciso a coltellate dall’ex fidanzato della figlia
Continua a tener banco la tragica vicenda avvenuta a Varese lunedì scorso con “protagonista” Lavinia Limido, la donna sfregiata al volto dal suo ex marito il quale, nel tentativo di accoltellarla, ha ucciso il papà di Lavinia che le aveva fatto da scudo con il corpo. Il signor Fabio Limido è stato trafitto a morte dal coltello di Manfrinati mentre Lavinia, appunto, ha riportato un’importante ferita al viso ma si è salvata grazie al gesto d’amore del padre. Il killer 40enne è stato immediatamente arrestato e va incontro ad una pena pesantissima, intanto però la signora Marta Criscuolo (mamma di Lavinia e purtroppo vedova) ha spiegato cosa è successo a “Pomeriggio Cinque”.
Aggressioni, intimidazioni, stalking e minacce: ecco cosa succedeva
“Vivere con Marco Manfrinati – ha raccontato tra le lacrime – è stato un incubo. Lui è stato denunciato più volte per aggressione e stalking. Mia figlia è fuggita da lui il 2 luglio 2022 perché l’avrebbe uccisa. Lui glielo diceva sempre che avrebbe ucciso tutti. Assoldammo una guardia del corpo e le comprammo una parrucca bionda. Avevo organizzato tutto per metterla in salvo, lei e il bambino. Marco ha tagliato le gomme dell’auto di mia figlia otto volte. Poi a marzo scorso voleva uccidere me ma me la sono scampata. Negli ultimi anni abbiamo vissuto con spray al peperoncino, non uscivamo dall’auto prima che il cancello si chiudesse ma per mio figlia avrei fatto questa vita per dieci anni“. Poi, purtroppo, l’aggressione al 71enne Fabio Limido e quelle frasi che hanno generato rabbia e dolore…
Le provocazioni di Manfrinati
Manfrinati, dopo aver accoltellato a morte Fabio e ridotto in gravi condizioni Lavinia, ha guardato Marta Criscuolo (mentre veniva arrestato dalle forze dell’ordine) dicendole “Come sta tuo marito? Volete togliermi il bambino? (i due hanno un figlio ndr). Ecco cosa è successo. Put***, tro**”. “Le persone presenti – ha proseguito la signora Marta – sono rimaste esterrefatte dalle scene a cui hanno assistito. Anche quando è salito sull’auto delle forze dell’ordine continuava a ridere. Lo avevamo detto a tutti che era pericoloso, si è anche presentato con un martello davanti a casa. Non siamo stati protetti abbastanza. Nel 2020 Marco Manfrinati ha preso a pugni mio marito come farebbe un uomo rabbioso. Ho chiamato la madre per chiederle se avesse avuto bisogno di uno psichiatra. Lei mi ha risposto che non ci sarebbe stato bisogno, perché gli avrebbero dato solo delle goccine. Ha aggiunto che il figlio aveva un carattere rigido e avrebbe bisogno di rilassarsi. Dai test che ha fatto non è emersa nessuna patologia“. L’ennesimo caso di femminicidio sventato, purtroppo, attraverso la morte di un padre disperato.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.