''La bambina con la valigia'', la vera storia di Egea Haffner che ha ispirato il film-tv su Rai1

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“La bambina con la valigia", il film andato in onda stasera su Rai1

Stasera, lunedì 10 febbraio 2025, Rai1 in prima serata ha offerto la visione del film-tv “La bambina con la valigia" che narra la vera storia di Egea Haffner, la cui foto da piccola divenne un simbolo dell'esodo giuliano dalmata. E' quanto riporta TvBlog. Il film è tratto dall'omonimo libro scritto dalla stessa protagonista, Egea Haffner e da Gigliola Alvisi, edito da Il Battello a Vapore.

Il film-tv “La bambina con la valigia è tratto da una storia vera

Il film-tv è ispirato alla vera storia di Egea Haffner, nata a Pola, in Croazia, il 3 ottobre 1941 da Kurt Haffner ed Ersilia Camenaro. Cresciuta senza padre e costretta a fuggire, Egea lascia Pola nel luglio del 1946 per raggiungere Cagliari insieme alla madre. La celebre immagine che la ritrae con una valigia in mano, su cui è scritto “esula giuliana", è diventato il simbolo dell'esodo istriano-dalmata. Nel 1947 venne affidata alla nonna e agli zii paterni, che si erano stabiliti a Bolzano. Oggi, Egea ha 83 anni e vive con il marito Giovanni a Rovereto, comune della provincia autonoma di Trento, circondata dall'affetto delle due figlie e delle sei adorate nipoti. Il film “La bambina con la valigia" è stato girato nell'autunno 2024 in Friuli Venezia-Giulia.

La trama

E' l'inverno del 1944 e la città croata di Pola e il suo porto, obiettivo militare cruciale per la difesa del Nordest italiano, vengono colpiti da continui bombardamenti. In un dramma di queste proporzioni, la vita di Egea Haffner (Petra Bevilacqua) anche se segnata da fughe improvvise nel rifugio, si svolge come in una favola. La villa dei nonni paterni, gli Haffner, e la gioielleria del centro dove lavora suo padre Kurt (Andrea Bosca) rappresentano il suo mondo. Con l'arrivo della primavera del 1945, la speranza pare intravedersi, la guerra sembra volgere alla sua conclusione. Tuttavia, in Istria prevalgono i cosiddetti “Titini", l'esercito del maresciallo Tito che conquista tutta la regione giuliana, fino a quel momento parte dell'Italia fascista. Quella che avrebbe dovuto rappresentare una notte di festa, diventa un incubo per la piccola Egea. Improvvisamente, qualcuno bussa con forza alla porta di casa. Sono due uomini in uniforme, due Tittini venuti a cercare Kurt. “Solo una formalità, un controllo" dicono. Il padre di Egea con un sorriso rassicurante per la moglie e per la figlia, li segue, ma non farà mai più ritorno. Nei giorni successivi, iniziano a circolare voci su ciò che è successo a Egea. La sua famiglia ha paura che possa essere una delle vittime delle Foibe, spaventose voragini carsiche che iniziano a infestare i sogni della bambina. Ma questo è solo l'inizio. Dopo numerosi attacchi contro gli italiani considerati fascisti, Egea si trova costretta a fuggire, andando incontro a una vita da esule. Abbandona la sua terra e affronta un futuro incerto a Bolzano, dove trova conforto nella nonna Maria (Sandra Ceccarelli) e nella zia Ilse (Sara Lazzaro), che tiene a lei come a una figlia. Intanto, la sua vera madre, Ersilia (Claudia Vismara) decide di trasferirsi in Sardegna per realizzare il suo sogno di aprire un salone da parrucchiera, provando a emanciparsi da una famiglia Haffner che non l’ha mai veramente accettata. A Bolzano, Egea cresce, e si confronta con il dramma dello sradicamento e dell'esodo, che colpì oltre 250mila persone delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, costrette a lasciare le loro abitazioni e a immaginare un nuovo futuro.

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