La criminologa Roberta Bruzzone commenta l'interrogatorio di Filippo Turetta: 'Ci deve spiegare...'

La criminologa Roberta Bruzzone intervistata sul caso Turetta

La criminologa Roberta Bruzzone è intervenuta nel corso della trasmissione 'Chesarà…', in onda su Rai3. La criminologa è stata intervistata da Serena Bortone, che le ha chiesto di commentare il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin. Leggi anche: “Non voleva uccidere Giulia”, ecco su cosa potrebbe puntare la difesa di Filippo Turetta

L'intervista: 'Turetta ci deve spiegare..'

La Bruzzone ritiene che Turetta dovrebbe spiegare perché è uscito di casa quella sera armato, con i sacchi in macchina. La criminologa afferma: 'Se ha perso la testa, ci deve spiegare quando l'ha persa..'. Secondo la Bruzzone la premeditazione sarebbe chiara e queste dichiarazioni del giovane durante l'interrogatorio sarebbero state fatte per cercare di evitare la condanna all'ergastolo. La criminologa alla domanda della giornalista sulla possibilità di un raptus risponde: 'Non esiste il raptus…Nessun omicidio avviene del buio della mente…'

La scelta del posto e l'aggravante

La Bruzzone ritiene che la scelta del posto dove lasciare il cadavere è stata tutt'altro che improvvisa: 'Ha selezionato un'area veramente impraticabile…'. La criminologa spiega secondo lei qual è l'aggravante ulteriore, visto che il corpo è stato lasciato in un luogo nascosto: 'E' impraticabile l'idea di un momento di discontrollo….'. Riguardo al pianto, la Bruzzone si chiede se Filippo Turetta abbia pianto per Giulia, oppure per sè stesso, visto il futuro in carcere che lo aspetta. La criminologa non crede al pentimento del giovane, perché in genere chi si pente racconta davvero tutto, senza pensare alle conseguenze (ad esempio la possibilità dell'ergastolo). A questo punto interviene la conduttrice e dice: 'Avrebbe dovuto dire: è vero, ci ho pensato..ero ossessionato.'

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