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La lettera di Filippo Turetta ai genitori: “Vorrei poter tornare indietro, vorrei che…”

Le ultime notizie sul caso Giulia Cecchettin: ecco la scioccante lettera che Filippo Turetta ha scritto prima di essere catturato dalla polizia

La lettera di Filippo Turetta ai genitori: “Vorrei poter tornare indietro, vorrei che…”
Filippo Turetta

Emerge la lettera scritta da Filippo Turetta ai suoi genitori prima di essere catturato dalla polizia in Germania: ecco cosa voleva fare il giovane

Filippo Turetta è in attesa della condanna definitiva dopo aver assassinato a Vigonovo, a novembre scorso, l’ex fidanzata Giulia Cecchettin: il giovane, catturato dalla polizia dopo una fuga di una settimana che l’ha portato fino in Germania, ha confessato l’omicidio tempo fa e di recente ha raccontato tutti i dettagli di quella sera nella quale ha accoltellato ripetutamente Giulia, togliendole la vita mentre la guardava negli occhi. Più passa il tempo e maggiori dettagli emergono sulla tragedia di sei mesi fa, come la lettera che Filippo aveva scritto prima di essere arrestato nei pressi di Lipsia. Ecco cosa voleva fare Turetta, come riportato da Pomeriggio Cinque News.

La lettera di Turetta

Io non sono cattivo lo giuro – recita la lettera indirizzata (ma mai consegnata) ai genitori – non so perché l’ho fatto. Vorrei poter tornare indietro, vorrei che non fosse successo niente di tutto questo. Mi dispiace davvero con tutto il mio cuore e sarà così per tutta la vita. Non voglio il perdono e non lo merito perchè non esiste perdono per chi ha fatto una cosa come questa. Ho rovinato la vita a tante persone, senza averci pensato, spero tutti i giorni che questo non influenzi la vita della mia famiglia per la quale sono preoccupato. Meglio avere un figlio morto che un figlio come lui“. Parole forti e scioccanti, che sicuramente addoloreranno non poco la famiglia di Filippo, il quale poi confessa di esser stato a un passo dal suicidio.

La minaccia di suicidio

Se avessi qui con me un pulsante di suicidio istantaneo non esiterei oltre un nano secondo a premerlo – prosegue la lettera – ho provato a soffocarmi con un sacchetto di plastica in testa ma all’ultimo l’ho strappato, volevo fare un incidente mortale ma neanche in questo sono riuscito. Sono stato la maggior parte delle ore seduto in macchina con un coltello puntato alla gola e al torace, in attesa di trovare la forza di uccidermi. Non ho mai voluto scappare né andare in prigione, solo di trovare la forza di suicidarmi. Ho generato tanto odio e rabbia ma me li merito, ma soprattutto ho perso la persona più importante della mia vita a cui penso ogni giorno, la più bella e speciale che potessi incontrare“. Le dichiarazioni di Filippo Turetta non hanno però suscitato la pietà dell’opinione pubblica, ora il killer di Giulia aspetta solo di capire quanti anni dovrà trascorrere in carcere (probabilmente sarà ergastolo).

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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