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La relazione shock dei consulenti della procura: “A uccidere Martina Guzzi non è stato l’incidente, ma…”

L'incidente mortale per la 24enne Martina Guzzi, potrebbe essere morta non solo per lo schianto. Ecco perchè.

La relazione shock dei consulenti della procura: “A uccidere Martina Guzzi non è stato l’incidente, ma…”

La relazione shock dei consulenti della procura

Lo scorso 28 maggio è deceduta in un incidente stradale a Catanzaro, la 24enne Martina Guzzi. Come riporta TGCOM24, la relazione preliminare richiesta dalla Procura sostiene che la giovane donna non sia morta a causa dello schianto. Ecco qual è la novità, in realtà già ipotizzata dagli inquirenti.

Causa della morte di Martina Guzzi

Secondo la relazione preliminare richiesta dalla Procura, sarebbe stato non lo schianto a causare la morte della 24enne Martina Guzzi ma il malfunzionamento dell’airbag della sua auto. Sin dai giorni successivi all’incidente, come riportato dalla Gazzetta del Sud, gli inquirenti avevano ipotizzato “che la concausa della morte fosse connessa “al difettoso funzionamento dell’airbag Takata”, costruttore fallito nel 2018 proprio in seguito allo scandalo degli airbag difettosi. E ora quell’ipotesi, dopo la relazione dei periti si rafforza.

Il documento

Secondo Il Corriere della Sera, il documento “esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina”. Mentre invece, dal punto di vista medico legale, “si può concludere che la sua morte sia in nesso diretto di casualità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag“. Secondo la relazione, proprio l’airbag “a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco”.

In poche parole, secondo i periti della procura di Catanzaro Martina Guzzi non è morta per lo schianto contro la Ford che ha invaso la sua corsia durante un sorpasso, ma sarebbe la prima vittima italiana dello scandalo degli airbag della casa giapponese, che ha già causato decine di morti e centinaia di feriti in tutto il mondo. Takata era infatti il fornitore di airbag delle maggiori case automobilistiche del mondo perché forniva i suoi prodotti a prezzi altamente competitivi. Ma 15 anni fa, dopo i primi incidenti, si scoprì che molti di quegli airbag erano difettosi.

Iniziò così un massiccio rischiamo riguardante milioni di automobili in tutto il mondo. Secondo le recenti stime della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) riportate dalla Gazzetta dello Sport, solo negli Stati Uniti sono stati sostituiti 45 milioni di airbag Takata difettosi, ma i veicoli coinvolti potrebbero essere oltre 100 milioni. Nel frattempo il produttore giapponese è andato in bancarotta, ma i richiami continuano ancora oggi. Proprio la vettura guidata da Martina Guzzi sarebbe stata una di quelle sottoposte a richiamo per via dell’airbag difettoso. E mentre Martina Guzzi potrebbe diventare la prima vittima italiana dello scandalo mortale dell’airbag, informazioni non confermate rivelano che in Italia sarebbero già rimaste ferite una quindicina di persone.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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