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La vita è bella, dove è stato girato il film di Roberto Benigni: tutte le location del capolavoro

La vita è bella, dove è stato girato il film di Roberto Benigni: tutte le location del capolavoro
Roberto Benigni con il piccolo Giorgio Cantarini, 6 anni, in una scena de 'La vita e' bella'. La fotografia del film, candidato a sette premi oscar, fu curata da Tonino Delli Colli, scomparso la notte scorsa a Roma all'eta' di 82 anni. ANSA / RED

Un capolavoro emozionante che celebra amore e speranza: ecco tutte le location del film

Stasera, in occasione della Giornata della Memoria, Canale 5 trasmette in prima serata “La Vita è Bella“, il capolavoro di Roberto Benigni che ha emozionato il mondo. Il film, vincitore di tre premi Oscar, racconta con delicatezza la tragedia dell’Olocausto attraverso le storie di Guido, Dora e del piccolo Giosuè, intrecciando umorismo e dramma. Girato principalmente in Toscana, il film è stato girato in alcune meravigliose città italiane. Ecco tutte le location, come riportato da SiViaggia.it.

Arezzo, il cuore pulsante della storia

Gran parte del film si svolge ad Arezzo, la città che incanta con il suo fascino medievale. Piazza Grande, con la sua caratteristica pendenza, ospita scene iconiche come la pedalata di Guido con Dora e il piccolo Giosuè. Le Logge Vasari e le strade acciottolate circostanti evocano la bellezza della vita quotidiana pre-bellica. Il Parco della Resistenza, simbolo di memoria e libertà, offre un contesto verdeggiante per alcune scene chiave, mentre il Teatro Petrarca diventa il luogo in cui Guido dimostra il suo amore con il celebre “sguardo magico”.

Le altre gemme toscane

Oltre ad Arezzo, molte altre località toscane impreziosiscono il film. Villa Masini a Montevarchi è utilizzata sia come Grand Hotel che come casa di Dora, grazie alla sua elegante architettura liberty. Castiglion Fiorentino, il paese natale di Benigni, ospita la scena in cui Guido viene acclamato come Vittorio Emanuele III. A Cortona, invece, il Teatro Signorelli diventa il luogo dove Guido incontra Dora per la prima volta, regalando un momento romantico indimenticabile.

Da Ronciglione a Papigno, il viaggio verso la tragedia

La seconda parte del film, dedicata alla deportazione, si sposta nel Lazio e in Umbria. La stazione di Ronciglione (nel viterbese) rappresenta il punto di partenza verso il campo di concentramento, mentre quest’ultimo è stato ricreato nei pressi di una fabbrica dismessa a Papigno (Terni), successivamente trasformata in uno studio cinematografico. Questi luoghi, carichi di drammaticità, hanno contribuito a rappresentare la brutalità degli eventi, in netto contrasto invece con la luminosità delle location toscane.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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