![“La Vita è Bella”, la vera storia di Rubino Romeo Salmonì che ha ispirato il film di Roberto Benigni “La Vita è Bella”, la vera storia di Rubino Romeo Salmonì che ha ispirato il film di Roberto Benigni](https://images.centrometeoitaliano.it/wp-content/uploads/2025/01/28/roberto-benigni-768x546.jpg?v=1.2)
Ecco la storia vera che ha ispirato il capolavoro “La Vita è Bella”, in onda questa sera su Canale 5
“La Vita è Bella“, in onda questa sera su Canale 5, è uno dei capolavori più celebrati del cinema italiano. Diretto e interpretato da Roberto Benigni, il film vede nel cast anche Nicoletta Braschi, nel ruolo della dolce Dora, e Giorgio Cantarini, che interpreta il piccolo Giosuè. Con la vittoria di tre Premi Oscar e numerosi altri riconoscimenti, tra cui 9 David di Donatello, il film ha conquistato pubblico e critica. La storia racconta il sacrificio di un padre, Guido Orefice, che con il suo spirito ottimista e scherzoso cerca di proteggere il figlio dalla terribile realtà dell’Olocausto. Ciò che rende questa pellicola ancora più emozionante è sapere che è ispirata, purtroppo, ad una storia vera e molto toccante. Ecco quale, come riportato da FanPage.it.
La tragedia vissuta da Rubino Romeo Salmonì
La vicenda di Guido Orefice si basa sulla vita di Rubino Romeo Salmonì, uno scrittore ebreo romano sopravvissuto ai campi di concentramento. Salmonì nacque a Roma e riuscì inizialmente a sfuggire al rastrellamento del ghetto ebraico nel 1943. Tuttavia, nel 1944, venne arrestato, imprigionato prima a via Tasso e poi nel carcere di Regina Coeli. Da lì fu deportato ad Auschwitz-Birkenau dove arrivò il 26 giugno 1944 insieme a due dei suoi fratelli, che non sopravvissero alla prigionia. Nonostante le difficoltà e le atrocità vissute, Salmonì mantenne un atteggiamento ottimista e scherzoso diventando una figura di conforto per gli altri prigionieri.
L’eredità lasciata da Salmonì
L’ottimismo e il coraggio di Salmonì ispirarono Roberto Benigni nella creazione del personaggio di Guido Orefice. Dopo la guerra Salmonì raccontò la sua esperienza nel libro “Ho sconfitto Hitler”, diventato una delle testimonianze più importanti sull’Olocausto. Salmonì è scomparso il 10 luglio 2011, all’età di 91 anni, lasciando un’eredità che continua a commuovere e a ispirare generazioni in tutto il mondo.
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.