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Liliana Resinovich, la rivelazione dell’amica Gabriella sul suo ultimo percorso: “Avrei potuto…”

Ecco cos'ha svelato l'amica Gabriella a "Mattino Cinque", la testimonianza che sta facendo il giro del web

Liliana Resinovich, la rivelazione dell’amica Gabriella sul suo ultimo percorso: “Avrei potuto…”
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, all'esterno del palazzo in cui risiede a Trieste, 11 gennaio 2022. ANSA/Alice Fumis

Le ultime notizie sul caso Liliana Resinovich: la testimonianza dell’amica Gabriella

Proseguono le indagini sul caso Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata morta a gennaio 2022 tre settimane dopo la sua scomparsa: gli inquirenti sono costantemente al lavoro per ricostruire la misteriosa vicenda e scoprire se la donna si sia realmente suicidata o se qualcuno le abbia fatto del male, per poi abbandonare il suo corpo senza vita nei pressi di un ex ospedale psichiatrico. In queste ore è emersa la testimonianza, o meglio la rivelazione, di un’amica di Lilli: ecco cos’ha raccontato la signora Gabriella a “Mattino Cinque“.

Le parole di Gabriella

Io sono esattamente un minuto e cinquanta dietro a Lilly, fino a dove lei butta i sacchetti dell’immondizia, dopo lei sparisce“: Gabriella si riferisce ai filmati delle videocamere di sorveglianza che immortalano la Resinovich dirigersi verso i cassonetti, ultimi frame che ritraggono Liliana prima della clamorosa e inspiegabile scomparsa. “Avrei potuto salvarle la vita perché lei, dopo aver gettato la spazzatura, gira un angolo e sparisce. Io arrivo in quel punto poco dopo. Capite la mia angoscia?”. Non si riesce a capire, infatti, come sia possibile che la Resinovich (la quale aveva atteggiamenti normali durante gli spostamenti) si sia come “volatilizzata” dopo aver girato un angolo…

Il percorso di quella mattina

Noi non lo sappiamo che percorso ha fatto Lilly – aggiunge l’amica della donna prima scomparsa e poi trovata morta – lei viene inquadrata che passa le strisce pedonali, io son più bricconcella, passo dall’altro marciapiede e corro oltre. Faccio il suo stesso tragitto fino alla Wind, dove lei sarebbe dovuta andare. Lei va più lenta, infatti io recupero un minuto su di lei ma non abbastanza da intercettarla”. L’inchiesta va avanti ormai da più di due anni senza però ancora arrivare al dunque…

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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