Le ultime notizie sul caso Liliana Resinovich: il giallo della “temperatura” attorno al cadavere, cosa succede
Proseguono le indagini sul caso Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata morta a gennaio 2022 (a Trieste) tre settimane dopo la sua scomparsa: gli inquirenti continuano a vagliare tutti gli elementi a disposizione per capire, una volta per tutte, come e perchè Lilli ha perso la vita. Il nuovo mistero riguarda proprio le condizioni in cui è stato rinvenuto il cadavere: ecco cosa ha attirato l’attenzione della Procura, come riportato da FanPage.it.
Il dettaglio sul cadavere
Secondo quanto rilevato dalle sonde sistemate nel punto del ritrovamento della salma di Liliana, infatti, in quel luogo specifico si registrano 5 gradi in meno rispetto alla temperatura rilevata in centro. Questo elemento potrebbe aiutare a stabilire la data della morte della 63enne e il perché della conservazione così perfetta del cadavere. L’ipotesi dunque è che la Resinovich sia morta in un luogo “più freddo” rispetto alla città di Trieste e che sia stata portata in città in un secondo momento. La causa del decesso resta l’asfissia, visto che è stata rinvenuta in un sacco nero, ma restano ombre sulle modalità.
L’operazione chiave
Per stabilire con certezza a che ora è morta Liliana Resinovich, dunque, bisognerebbe effettuare un esame specifico sul microbiota, tecnica all’avanguardia che però ha un costo molto elevato. La Procura dovrebbe avallare l’operazione (all’incirca 6mila euro) per poi avere ogni dettaglio sulla morte della donna e provare ad avvicinarsi ad una verità che non si trova da oltre due anni.
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.