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Liliana Resinovich, possibile svolta nel caso: trovata una molecola che potrebbe chiarire tutto

Clamorosa svolta nel caso di Liliana Resinovich: si scopre una molecola nel corpo della donna grazie a una seconda autopsia.

Liliana Resinovich, possibile svolta nel caso: trovata una molecola che potrebbe chiarire tutto
Una foto tratta dal profilo Facebook di Liliana Resinovich, 63 anni, scomparsa dalla sua abitazione a Trieste lo scorso 14 dicembre, 5 Gennaio 2022. Fonte foto: ansa.it

Liliana Resinovich, possibile svolta nel caso

Giallo ancora irrisolto per il caso Liliana Resinovich, scomparsa da Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata, purtroppo cadavere, il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico giuliano, avvolto in dei sacchi di plastica. Ma potrebbe esserci una svolta a breve grazie a una molecola che potrebbe chiudere il caso. E’ quanto riporta thesocialpost.it.

La scoperta della molecola

La nuova traccia che potrebbe risolvere il lungo mistero sulla morte di Lilly, è la mesazalina, una molecola che viene impiegata in farmacia e che, secondo l’autopsia, in cui è stato commesso un grave errore, è stata rinvenuta nel corpo della di Liliana. Questa molecola non è in grado di uccidere una persona, ma potrebbe costituire un indicatore per comprendere quanto accaduto alla donna durante le sue ultime ore di vita.

L’errore nell’autopsia

Dopo il primo esame autoptico eseguito sul corpo di Liliana Resinovich, la Procura di Trieste decide di chiedere l’archiviazione del caso perché “non si rilevano segni che possano essere riferibili a violenza per mano altrui o comunque chiaramente riferibili a un delitto. Insomma, la donna avrebbe deciso di darsi “una morte asfittica tipo spazio confinato (‘plastic bag suffocation’) senza importanti legature o emorragie presenti sul collo“.

Cos’è la mesalazina

A seguito dell’esplosione mediatica del caso, la magistratura chiede un supplemento di indagini e una seconda autopsia. Causa un errore di distrazione, nella prima autopsia. Sono infatti state rilevate tracce di 5- amino- acido salicilico, un composto che si trova nelle urine che, secondo l’autopsia, indicherebbe l’assunzione pregressa di un’aspirina o di una comune tachipirina. Ma si tratta appunto di un errore perché è stato scambiato un gruppo amminico con un gruppo acetilico.

L’acido 5-aminosalicilico, infatti, non si trova nell’aspirina, ma si trova nella mesalazina, un farmaco venduto solo su prescrizione medica e spesso usato per trattare il morbo di Crohn e le infiammazioni intestinali. Pertanto, se Liliana Resinovich è morta a gennaio e non aveva il morbo di Crohn, deve necessariamente essere venuta in contatto con la mesalazina (che svanisce in circa 36 ore) vicino a casa sua. Ed è proprio questa mesalazina che permette agli investigatori di provare a capire dove si trovava Liliana Resinovich nei giorni precedenti la sua morte. In effetti, ci sono persone che credono che sia stata tenuta prigioniera, drogata e poi uccisa.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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