L'infettivologo Le Foche parla dell'aggressione ai suoi danni: "Il paziente mi ha chiesto di..."

L'immunologo Francesco Le Foche spiega chi è stato il suo aggressore e il movente che l'avrebbe spinto ad aggredirlo.

Lo specialista in immunologia Francesco Le Foche, durante la registrazione del programma televisivo 'Porta a Porta' all'interno degli studi Rai, Roma 11 gennaio 2022. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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L'infettivologo Le Foche parla dell'aggressione ai suoi danni: “Il paziente mi ha chiesto di…"

L'immunologo Francesco Le Foche è stato aggredito nel suo studio di via Po a Roma da un suo paziente. Inizialmente si è vociferato che l'aggressore potesse essere un no vax, visto che l'infettivologo è diventato un volto noto della tv durante la pandemia. Ma il racconto di Le Foche non solo smentisce questa ipotesi ma spiega il vero motivo dell'aggressione subita, come riporta Il Giornale.

La dichiarazione di Francesco Le Foche

Il noto immunologo ha dichiarato a Il Messaggero a proposito dell'identità del suo aggressore: “Era un mio paziente. Aveva avuto un problema alla spina dorsale, ma l'avevo guarito. Poi ha iniziato a chiedermi di curargli il cane“. Il professor Francesco Le Foche ha voluto rassicurare tutti sulle sue condizioni di salute, asserendo di aver riportato solo una frattura allo zigomo sinistro e la sutura dell'occhio interno. Dopo l'aggressione, Le Foche ha detto di essere caduto in uno stato di incoscienza e di non avere ricordato più niente di ciò che è avvenuto nelle due ore successive, per poi essersi risvegliato in un letto dell'ospedale Umberto I ed essere stato sottoposto da una tac senza che se ne fosse accorto. Nonostante non ricordi tutta la dinamica dell'aggressione subita, ha detto di ricordare molto bene il volto dell'aggressore, in quanto era stato un suo paziente di 36 anni. Le Foche ha raccontato che quest'ultimo era stato tre quattro volte nel suo studio perché soffriva di spondilodiscite – infezione di uno o più dischi intervertebrali e delle vertebre – e le cure che gli aveva somministrato avevano dato esito positivo.

La strana richiesta

Il paziente era rimasto molto soddisfatto delle cure ricevute da Le Foche, al punto di arrivare a chiedergli se potesse curare anche il suo cane. Più volte il paziente l'ha contattato per riproporgli la strana richiesta che l'infettivologo ha sempre rifiutato, spiegandogli che si sarebbe dovuto rivolgere a un veterinario. Nell'intervista Le Foche ha anche detto: “Era evidente che quel ragazzo avesse dei disagi mentali anche solo per avanzare una simile richiesta. È un paziente psichiatrico che probabilmente farà uso anche di stupefacenti“. Il 36enne si era rivolto a diversi veterinari ma senza avere l'esito sperato, tanto che il cane è morto nel giro di poco tempo. Secondo Le Foche, il decesso dell'animale avrebbe provocato un senso di frustrazione nell'uomo, a cui ha dato sfogo aggredendo l'infettivologo: “Forse nella sua mente addebitava anche a me il decesso del cane. Se avessi potuto fare qualcosa, figuriamoci se non lo avrei fatto. Amo i cani, ne ho uno anche io. Ma questo giovane deve essere andato fuori di testa, non controllato da terapie“. Le Foche ha anche detto che la mamma dell'aggressore è una persona perbene che di solito si prende cura del figlio, evidentemente stavolta non è riuscita nell'intento.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.