Dopo la vicenda Scurati, un nuovo caso potrebbe scuotere i vertici Rai: ecco cosa è successo a L’Eredità
Dopo il caso “Scurati” che ha lasciato una lunga scia di polemiche, è giunta quantomeno “inopportuna” una frase pronunciata dal conduttore del quiz show di Rai Uno “L’eredità”, Marco Liorni, accusato di propaganda “fascista”. Tutto è nato dal commento ad una domanda che prendeva spunto dall’usanza di alcuni coniugi taliani, in piena dittatura fascista, di consegnare alla patria le fedi nuziali in cambio di anelli senza valore.
La frase incriminata
Nel commentare questo gesto che era ormai diventato un’abitudine per tanti italiani per sostenere il paese in un momento di crisi, Liorni ha chiosato dicendo “pensate, tantissime famiglie hanno compiuto questo gesto veramente patriottico..”. Una uscita che alcuni ascoltatori hanno ritenuto “intempestiva” e che lo stesso Liorni ha provato a spiegare pubblicando un post di scuse condito da alcune precisazioni, in cui ha spiegato sostanzialmente di essere dichiaratamente “antifascista”.
Il post di Liorni
Nel post, Liorni ha spiegato che i suoi nonni, più volte, gli avevano parlato di questo episodio legando ad un gesto che lo stesso conduttore ha ritenuto “patriottico” proprio per la grande sofferenza che si viveva in quel periodo, almeno secondo quanto gli è stato raccontato dai propri nonni. “Togliersi la fede d’oro per mettere una di ferro, in quell’Italia lì – ha spiegato Liorni nel suo post – era un gesto sofferto ma era anche un gesto di patriottismo”.
La conclusione del lungo post
Liorni ha spiegato che la sua intepretazione non voleva essere un elogio al Fascismo rivolgendosi “ai picchiatori del web, picchiatori attraverso la tastiera”. “Vi stavo raccontando quello con l’ottica di quei tempi, le emozioni che c’erano in quel giorno” ha proseguito Liorni nel suo lungo commento. “L’Eredità è un gioco in cui si va nella storia e, quando escono fuori delle cose che emotivamente mi coinvolgono, cerco attraverso piccole cose, anche con la voce, di tornare in quel momento storico”. Il conduttore romano si è alla fine scusato per la sua mancata chiarezza, invitando tutti a “darsi una calmata” e a confrontarsi su questioni più “costruttive”.
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