Lo "strano" gesto di Liliana Resinovich una settimana prima di scomparire: "Ci siamo visti e...". La rivelazione del fratello

Lo “strano" gesto di Liliana Resinovich una settimana prima di scomparire: “Ci siamo visti e…". La rivelazione del fratello

Anche oggi, per la cronaca nera, tiene ancora banco il caso di Liliana Resinovich. Siamo davanti ormai a un giallo, ci sono ancora misteri da sciogliere. La donna scomparve da Trieste il 24 dicembre 2021 e fu ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022, nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico giuliano. La Procura di Trieste sembra abbia effettuato quasi tutti i controlli già eseguiti nel corso delle prime indagini. All'appello manca solo la seconda autopsia, che rimane l'unica speranza di trovare un qualcosa, sebbene il corpo sia in uno stato degenerativo. Dopo le prime indagini per suicidio o sequestro di persona, adesso gli inquirenti vogliono capire se si sia trattato di omicidio o morte in conseguenza di altro reato, ad esempio un'aggressione. E' quanto riportato da Il Giornale.it.

L'esame autoptico

Lo scorso martedì si è proceduto con gli esami all'Istituto di Medicina legale di Milano. La squadra guidata dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo avrebbe esaminato i vetrini con il tessuto istologico prelevato dal corpo di Lilly: sarebbe confermata la morte per asfissia, come già stabilito dopo la prima autopsia. Secondo l'ex generale dei Ris Luciano Garofano, consulente di parte del vedovo e ospite fissato della trasmissione Quarto Grado in onda su Rete4, si sarebbe trattato di un dato neutro, che non riconduce né verso il suicidio né verso l'omicidio, poiché “anche la parte traumatologica va approfondita“.

La questione dei contanti

Quarto Grado ha esaminato anche la questione dei contanti, pare sempre molto abbondanti nella disponibilità di Lilly al momento della scomparsa. La donna avrebbe eseguito diversi prelievi nei mesi precedenti, e naturalmente in casa sarebbe stato presente anche il contante del marito, Sebastiano Visintin, il quale ha spiegato il motivo di quella abitudine: “Li teneva lì per quelli che potevano essere i problemi“, in pratica per le emergenze.

Lo strano gesto di Liliana Resinovich

Una settimana prima della sua scomparsa, Lilly avrebbe dato al fratello Sergio Resinovich una cifra insolita: “Ci siamo visti, mi pare il 9 di dicembre, dopo san Nicolò, l’Immacolata. Arrivo là e mi fa: ‘Ti ho portato dei soldi’. E faccio: perché? ‘Perché così ripari anche la macchina e dai intanto i soldi a Veronica per fare l’abbonamento’. Erano 1600 euro” ha raccontato l'uomo. Perché Liliana Resinovich avrebbe compiuto questo gesto inusuale, visto la cifra e le tempistiche? La donna voleva solo aiutare il fratello nel caso le fosse capitato qualcosa o invece è stato il gesto di un'aspirante suicida? Purtroppo, non si possono fare che ipotesi, visto che questo giallo potrebbe avere risposta solo da Liliana. E' risaputo però, che la donna nei giorni precedenti la scomparsa, aveva eseguito, come risulta dalle perizie telefoniche, delle ricerche su un hotel di Sesana. Ma in quell'albergo Liliana non è mai andata.

Rapita

C'è grande fermento dell'opinione pubblica intorno al presunto percorso effettuato da Lilly il giorno della scomparsa. La famiglia non è convinta che la donna ripresa dalle telecamere di sorveglianza possa essere lei, prima vicino casa nell'atto di gettare la differenziata, poi vicino alla scuola di polizia e infine in piazzale Gioberti, Tuttavia, dall'amico Fulvio Covalero giunge una suggestione interessante: e se Liliana avesse fatto un incontro fatale nei pressi di un angolo cieco nelle vicinanze della chiesa posta dopo l'attraversamento di piazzale Gioberti? “Era lì che l'aspettava qualcuno" ha ipotizzato l'uomo in un'intervista a Quarto Grado.