Luciano si sveglia dal coma e crede di essere nel 1980: "Ho fatto un urlo quando mi sono guardato allo specchio..."
Luciano d'Adamo si risveglia dal coma dopo essere stato vittima di un'incidente d'auto nel 2019 e crede di essere nel 1980: ecco cosa racconta l'uomo.
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L'incredibile storia di Luciano che si sveglia dal coma e crede di essere nel 1980
La vita può giocare brutti o strani scherzi, giudicate voi se la vicenda che stiamo per raccontare in quale categoria rientra. Il 68enne Luciano D'Adamo, nel 2019 resta vittima di un'incidente d'auto ed entra in coma. Quando si sveglia è convinto di trovarsi nel 1980, quando aveva soli 24 anni, tanto che, al suo risveglio avvenuto naturalmente in ospedale non riconosce né la moglie né i figli, 40 anni di memoria persi. Nonostante gli anni trascorsi in terapia ancora non è riuscito a “ricordare".
La storia di Luciano raccontata al Tg1
Come si legge su Fanpage.it, ai microfoni del Tg1 Luciano D'Adamo racconta la sua incredibile vicenda: “Mi sono reso conto di aver perso la memoria guardandomi allo specchio. Ho fatto proprio un urlo, non ce la facevo. Mi sono chiesto: ‘Ma questo chi è'". L'uomo non riconosce i suoi figli né i suoi nipoti, ovviamente si ricorda dell'ultimo perché è nato dopo il suo risveglio dal coma, quindi dopo il 2019. Quando non ricorda qualcosa, Luciano cerca su Google “Per esempio le Torri Gemelle, o la stazione di Bologna, il terremoto dell'Irpinia. Non sapevo che la Roma avesse vinto due scudetti e la Nazionale di calcio avesse vinto due campionati del mondo… Quando mio figlio mi ha fatto vedere per la prima volta il cellulare gli ho detto: ‘Mamma mia, tutte queste foto hai stampato, e il rullino dove sta?“. Conseguentemente, fatica a ricordarsi della sua età, nel senso che d'istinto risponde di dover compiere 29 anni quando gli chiedono della sua età, ma subito dopo si rende conto che a dicembre compirà 68 anni.
Cosa ha riferito al Messaggero
Luciano d'Adamo al Messaggero ha svelato come è andato il suo primo incontro con la moglie, quando si trovava ancora in ospedale: “Mi chiamava ‘Luciano'. E io mi chiedevo come faceva a saper il mio nome". Stesso discorso per il figlio di cui ha perso il ricordo: “Ma come poteva essere mio figlio un uomo nato molto prima di me? E poi quale moglie? Io non ero sposato, ma fidanzato, e non certo con quella donna che doveva averne quasi sessanta, ma con una ragazza di 19 anni“.
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Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.