Malattia misteriosa in Congo, il Professor Rezza spiega quali sono i sintomi e i rischi

I sintomi, i rischi per le persone e cosa sappiamo della nuova patologia in Congo: la tesi degli scienziati Rezza e Kaseya

EPA/MICHAEL LUNANGA
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L'epidemiologo Giovanni Rezza ha fatto chiarezza sulla strana patologia che si sta diffondendo nella Repubblica Democratica del Congo: ecco cosa c'è da sapere

Nella provincia di Kwango, nel Sud della Repubblica Democratica del Congo, una malattia sconosciuta sta provocando grande preoccupazione: con un numero di morti stimato tra 70 e 140, infatti, la patologia si sta diffondendo rapidamente colpendo soprattutto i giovani tra i 15 e i 18 anni e bambini sotto i cinque anni. Il Dottor Jean Kaseya, Direttore dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha spiegato ad esempio a FanPage.it che “le prime diagnosi indicano una possibile malattia respiratoria, ma serve attendere i risultati di laboratorio". Ecco quali sono i sintomi e cosa c'è da sapere su questa strana malattia, come annunciato dall'epidemiologo italiano Giovanni Rezza.

I sintomi e i rischi per le persone

I sintomi principali, ha detto Rezlo scienziato italiano, sono febbre alta, forte tosse e mal di testa, accompagnati da gravi problemi respiratori (alcuni pazienti presentano anche anemia severa, probabilmente aggravata da malnutrizione e malaria preesistenti). Questi segnali rendono complesso stabilire se si tratti di una malattia già nota o di un nuovo patogeno, di conseguenza l'allerta delle autorità sanitarie è particolarmente alta. I casi più gravi, soprattutto nelle aree rurali, portano a decessi a causa della mancanza di trasfusioni di sangue e di cure mediche adeguate. I timori principali riguardano il fatto che, proprio come il Covid nel 2020, ci si trova di fronte ad un virus sconosciuto che sta uccidendo decine di persone.

Cosa si sta facendo e l'obiettivo dell'OMS

L'OMS e gli organi sanitari competenti stanno intensificando gli sforzi per analizzare i campioni raccolti nella zona sanitaria di Panzi, epicentro del focolaio. Se il patogeno è già conosciuto i risultati potrebbero arrivare in poche ore, tuttavia in caso di un agente nuovo sarà necessario inviare i campioni a laboratori avanzati come quelli dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (Stati Uniti) e valutare molto attentamente il da farsi. Al momento la priorità è contenere il focolaio, che rimane circoscritto a una regione remota e molto più piccola di Wuhan (da dove nacque il Covid), ed evitare un nuovo rischio pandemico.


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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.