Mamma si getta con il figlio dal tetto, l'ultimo messaggio di Graziana: "Vi prego..."

Il contenuto di uno dei messaggi trovati nella borsa di Graziana, la mamma di 40 anni che si è gettata dal tetto di un palazzo con il figlio di 5 anni.

Il luogo dove una donna si è lanciata dal tetto di un condominio di cinque piani, con in braccio in figlio di sei anni. Entrambi sono morti. E' successo a Rimini, in via delle Piante, località San Giuliano. Sul posto la Squadra Mobile di Rimini e il commissario capo Marco Masia. Non vi sarebbero dubbi sull'intento suicida delle donna, perché la polizia ha trovato un biglietto scritto da lei, 05 luglio 2024. ANSA/ MIRCO PAGANELLI
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Mamma si getta con il figlio dal tetto, l'ultimo messaggio di Graziana: “Vi prego…"

Graziana Helda Todaro è la commessa di 40 anni che si è lanciata dal tetto del palazzo in cui vivono i genitori, in via delle Piante a Rimini. La donna ha portato con sè in questo tragico gesto tenendolo in braccio, il piccolo figlio Manuel di 5 anni. Gli agenti della squadra mobile arrivati sul posto dopo la chiamata di una vicina, che ha visto per prima i due corpi inermi distesi sull'asfalto del cortile condominiale, hanno ritrovato la borsa di Graziana sul tetto. Dentro due biglietti e delle benzodiazepine, i farmaci che assumeva per una grave forma di depressione.

L'ultimo messaggio di Graziana

Graziana si è gettata dal tetto con il figlioletto, lasciando la borsa sul tetto, ecco qual è il contenuto di uno dei biglietti ritrovati: “Non ce la faccio più a continuare così. Vi prego, perdonatemi per quello che sto per fare“. Una tragedia che si poteva evitare? E chi lo sa, magari poteva urlare aiuto prima dell'estremo gesto, visto che sembrava consapevole di ciò che stava per fare. Ma perché ha trascinato con sé anche il bambino? Un padre, il compagno di Graziana ce l'aveva.

I messaggi

Nel primo messaggio trovato dagli investigatori non sembravano menzionare suo figlio o spiegare perché Graziana si è tolta la vita con suo figlio. Ulteriori dettagli potrebbero essere contenuti in un secondo biglietto che la messinese aveva in tasca. Suo marito, che lavorava per Ferrovie dello Stato, era a lavoro al momento della tragedia. L'uomo è stato contattato dalla polizia e portato in questura per cercare di ricostruire le cause che hanno portato Graziana al suicidio. Il marito ha ammesso che sua moglie soffriva di depressione e stava assumendo farmaci, ma non aveva ancora iniziato la cura.


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Le indagini

Ora la Procura di Rimini apri gli atti per sapere se e come Graziana avesse sedato il figlioletto Manuel prima dell'ultimo volo. Sul corpo della madre e del bambino sarà eseguita l'autopsia. La dinamica appare chiara. Come ogni giorno, la donna è arrivata nel palazzo dove vivono i suoi genitori per portare il figlio dai nonni, ha aperto il portone con le chiavi di cui era in possesso, ha raggiunto il tetto e si è lanciata con il piccolo Manuel. Nel 2005, nello stesso palazzo di Calle Piante, morì nello stesso modo un ragazzo di 17 anni, come riporta Leggo.it.

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I colleghi

Erano increduli i colleghi di Graziana, che lavorava come commessa presso Tigotà, nel centro di Rimini. Ai loro occhi la 40enne era una donna brillante, sempre attenta ai bisogni degli altri. Nessuno avrebbe pensato che soffrisse di depressione. “L'ho vista l'ultima volta giovedì, ma non mi aspettavo che quello fosse il suo ultimo giorno di lavoro“, secondo le testimonianze raccolte dal Resto del Carlino. Nessuno si è insospettito, anche quando l'hanno chiamata venerdì mattina e lei non è arrivata. Non sempre rispondeva al telefono. Poi la notizia è arrivata a tutti, lasciando dietro di sé dolore e delusione.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.