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Matilde Lorenzi, l’allenatore Angelo Weiss racconta la dinamica dell’incidente: ‘É caduta nel tratto…”

Angelo Weiss, ex allenatore di Matilde Lorenzi, ha ricostruito il terribile incidente ripercorrendo la tragica fatalità

Matilde Lorenzi, l’allenatore Angelo Weiss racconta la dinamica dell’incidente: ‘É caduta nel tratto…”
Matilde Lorenzi, la giovane promessa dello sci azzurro morta dopo essere caduta ieri durante un allenamento sul ghiacciaio della val Senales, in Alto Adige, 29 ottobre 2024. ANSA/ UFFICIO STAMPA ESERCITO ITALIANO. Fonte foto: ansa.it

Le ultime notizie sul caso Matilde Lorenzi: le parole dell’allenatore Angelo Weiss e degli ex atleti Pietro Gros e Maria Rosa Quario

Continua a tener banco il caso Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice italiana morta tragicamente pochi giorni fa dopo una caduta sulla pista rossa Grawand nr.1, sul ghiacciaio della Val Senales. La ragazza di soli vent’anni, atleta promettente e molto apprezzata nel mondo dello sci, è deceduta all’ospedale di Bolzano a causa di un’emorragia interna dovuta all’incidente. La dinamica della tragedia, avvenuta su un tratto apparentemente sicuro e pianeggiante, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle piste. Ecco cos’ha dichiarato il suo allenatore Angelo Weiss al quotidiano Il Corriere della Sera.

Le parole dell’allenatore Weiss

Matilde, secondo Weiss, avrebbe perso l’equilibrio mentre percorreva un tratto pianeggiante della pista, finendo per sbattere violentemente il volto e rotolare fino ad uscire dal tracciato. Seppur sia delimitata da una piccola rete, quella zona non prevede rinforzi particolari ed è considerata sicura dai tecnici, in quanto priva di precedenti incidenti. Anche le autorità locali, incaricate di verificare i requisiti di sicurezza, hanno confermato che le misure previste erano conformi agli standard e non sono state rilevate carenze che avrebbero potuto evitare il drammatico evento. Una tragica fatalità insomma quella che ha portato via Matilde Lorenzi, anche se questo incidente ha riaperto discorsi importanti sulla prevenzione in pista da parte degli atleti.

I pareri di Pietro Gros e Maria Rosa Quario

La discussione si sposta in particolare sull’efficacia di caschi ed airbag. Pietro Gros, ex olimpionico, ad esempio ha dichiarato a Repubblica.it che “anche se si è in piano a 50 orari, una persona di 60 chilogrammi fa un bel botto. Ai nostri tempi scendevamo con la protezione delle balle da fieno. L’airbag può essere una buona idea, specialmente per le gare“. Anche Maria Rosa “Ninna” Quario, ex sciatrice e madre di Federica Brignone,  ha commentato la notizia: “Fede mi ha raccontato la dinamica – ha spiegato – e da come me l’hanno ricostruita, Matilde ha preso una botta che non è normale, allenandosi in gigante, da sola, senza sbattere da nessuna parte. Non è colpa della velocità. Nei casi come quelli di Matilde se cadi cento volte ti va bene, a meno che non lo decida il destino. La sicurezza è migliorata negli anni ma bisogna accettare una verità: come un ginnasta non ha protezione quando salta dalle parallele, così uno sciatore gareggia nudo. Non puoi sciare con uno scafandro addosso, devi essere dinamico. Questo è lo sci“.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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