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Matteo Berrettini rivela il gesto di Jannik Sinner prima del doppio decisivo contro l’Argentina: “Ha chiesto…”

Berrettini racconta il gesto di Sinner compiuto prima di affrontate il doppio contro l'Argentina nei quarti di Coppa Davis.

Matteo Berrettini rivela il gesto di Jannik Sinner prima del doppio decisivo contro l’Argentina: “Ha chiesto…”
epa11733723 Italian Jannick Sinner (L) celebrates with Matteo Berrettini after scoring a point against Argentinians Maximo Gonzalez and Andres Molteni during the Davis Cup quarterfinals tie between Argentina and Italy played at Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, Spain, 21 November 2024. EPA/Jorge Zapata

Coppa Davis, gioco di squadra

L’Italia del tennis ha conquistato per la seconda volta consecutiva la Coppa Davis a Malaga, in finale contro l’Olanda sono bastati i due singolari disputati e vinti due set a zero sia da Matteo Berrettini contro Botic van de Zandschulp che da Jannik Sinner contro Tallon Griekspoor. Diversamente da quanto possano raccontare i punteggi, vincere non è stato affatto facile soprattutto nel primo set dei due incontri. Ma non si deve dimenticare che la Coppa Davis resta un gioco di squadra e per l’Italia hanno partecipato nelle prime fasi anche Cobolli e Arnaldi, anche se non sono stati convocati per Malaga. Per il doppio, nei quarti di finale contro l’Argentina, capitan Volandri ha voluto affidarsi all’inedita coppia Berrettini-Sinner e non agli esperti Vavassori-Bolelli. Il capitano azzurro ha pensato di non poter rinunciare nemmeno nel doppio alla presenza del numero 1 al mondo, alla fine ha avuto ragione. In semifinale contro l’Australia così come nella finale contro l’Olanda non c’è stato bisogno di disputare il doppio, ma sicuramente Volandri avrebbe confermato la scelta di far giocare Berrettini e Sinner insieme. Ritornando alla decisione del doppio che Volandri ha deciso di schierare contro l’Argentina, prima di questo doppio, Jannik Sinner ha dimostrato per l’ennesima volta lo sportivo e la persona che è, come riportato da Fanpage.it.

Sinner parla ai compagni prima del doppio decisivo contro l’Argentina, il racconto di Berrettini

Ecco cosa ha raccontato Matteo Berrettini dopo la decisione di capitan Volandri di schierare nel doppio decisivo contro l’Argentina, lui e Sinner. “Jannik non ha maschere, è il ragazzo semplice e solare che vedete. Ha giocato una delle migliori stagioni di sempre del tennis, è il migliore del mondo, ma è anche il più umile”. E’ la premessa che fa Matteo prima di svelare il gesto compiuto da Sinner. “Contro l’Argentina prima di scendere in campo in doppio con me ha chiesto a tutta la squadra se gli andasse bene la decisione. Ha mostrato un grandissimo rispetto“. Come dare torto al tennista romano, d’altronde essere un vero numero 1 significa non solo saper giocare alla grande a tennis, avere talento e colpi di alto livello, ma anche essere umili, persone di spessore che rispettano compagni e avversari, che mostrano di poter essere leader di una squadra. D’altro canto, la squadra ha risposto bene. Come si legge su Fanpage.it, sia Bolelli che Vavassori hanno capito il motivo della scelta del capitano di Coppa Davis Volandri, e hanno risposto che sarebbero stati i primi a fare un tifo scatenato per Jannik e Matteo contro la coppia argentina, senza alcun accenno di polemica per la decisione presa. L’Italia del tennis ha bissato la Coppa Davis anche per la grande unità di squadra.

Berrettini e gli infortuni

Matteo Berrettini è stato al pari di Jannik Sinner un elemento della squadra fondamentale per vincere la 2a Coppa Davis consecutiva. Filippo Volandri gli ha accordato la sua fiducia nonostante il tennista romano sia stato reduce da tanti infortuni anche se aveva dimostrato recentemente di essere in ripresa. La scelta di schierare Berrettini, a dire il vero, è stata anche dovuta alla pessima prestazione che Lorenzo Musetti ha fornito contro l’Argentina nel primo singolare perso nettamente contro Cerundolo. Tornando a Matteo Berrettini, in un’intervista concessa al Messaggero, Berrettini parla anche di sé e dei momenti difficili affrontati a causa dei numerosi infortuni, tanto da aver pensato anche al ritiro. Il tennista romano che aveva perso moltissime posizioni nella classifica e a cui sono venuti dei brutti pensieri, dice: “È stato un anno molto positivo, emozionante, stancante. Venivo da una base traballante e ho ritrovato energia ed equilibrio. Fra quello che voglio e quello che sono. Per il prossimo anno ho tanti obiettivi e tanta voglia. Sarà molto difficile ma ho ancora voglia di sognare. Mi alleno duramente per vivere questi momenti. Ne ho avuto altri in cui ho pensato al ritiro: avevo la sensazione che il mio fisico non mi supportasse più, mi sentivo debole. Poi mi sono accettato. Umberto Ferrara nella mia squadra? Non ho sentito Jannik prima di fare la mia scelta, Umberto è un bravissimo preparatore. Sto cercando un allenatore“.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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