La normativa vigente consente al consumatore di poter ottenere la restituzione dei soldi o il cambio della merce in determinati casi: ecco quali sono
Il diritto riconosciuto ai consumatori di poter effettuare la sostituzione della merce acquistata in negozio per un difetto o perchè la misura è errata, è da sempre un punto fermo della normativa vigente. Il processo di sostituzione della merce è regolamentato puntualmente dal codice civile per alcuni aspetti, limitando la discrezione del commerciante di opporsi alla sostituzione. La legge regola i tempi entro i quali il prodotto può essere sostituito e le modalità che sono tassative e non possono essere derogate.
Cosa succede in caso di vizi presenti nella merce?
Nel caso di vizi della merce, il consumatore può sempre chiedere la sostituzione del bene solo nel caso in cui la riparazione non risulti fattibile. Ma sia la riparazione che la sostituzione potrebbero comportare anche un esborso economico sia per il cliente che per l’esercente. Al cliente potrebbe essere accordata anche la possibilità di ottenere una riduzione del prezzo sborsato in proporzione al difetto del prodotto, con un rimborso parziale dell’acquisto. La normativa vigente contiene anche i casi in cui è possibile rescindere il contratto, che comporta la restituzione del prodotto in cambio di un rimborso totale oltre alla corresponsione di eventuali danni che l’acquirente potrebbe aver subito.
Cosa prevede la legge
Un semplice abito che può risultare macchiato o strappato, o un dispositivo elettronico che non funziona correttamente, in base alla normativa vigente, attribuisce al compratore il diritto alla sostituzione della merce. Per determinati beni si applica la garanzia legale che copre l’acquisto per un periodo di 2 anni a patto che il vizio venga segnalato al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta. In base alla legge si applica la presunzione che ogni vizio o difetto strutturale emerso entro 6 mesi dall’acquisto sia presente al momento dell’acquisto, salvo prova contraria o evidente incompatibilità.
Le nuove regole per il 2024
Gli acquisti online ormai diventati molto diffusi hanno indotto il legislatore ad introdurre alcune modifiche alla normativa che riguarda la restituzione della merce. E’ chiaro che, a parte l’eventuale presenza di difetti del prodotto, l’acquisto di merce in un negozio fisico non implica immediatamente l’applicazione di tutele o garanzie, perchè il compratore ha sempre la possibilità di poter ispezionare visivamente il prodotto a differenza di coloro che invece acquistano il bene online. Molti venditori consentono la sostituzione della merce anche senza la presenza di difetti materiali, anche se si tratta di una facoltà che viene concessa al venditore ma non può essere pretesa in ogni caso dal compratore. Secondo la normativa vigente, quando i beni sono stati acquisiti in condizioni adeguate e risultano idonei all’uso, spetta in ogni caso al venditore applicare facoltativamente le proprie regole per il reso purchè in armonia con la normativa vigente. Se la merce è priva di difetti, le eventuali tempistiche e le modalità di restituzione devono essere stabilite al venditore a propria discrezione.
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