Montorio, il carcere di Turetta e Benno: scoppia la protesta di educatori e avvocati. Ecco perché

La senatrice Ilaria Cucchi e l'associazione "Sbarre di Zucchero" alzano la voce su una questione molto seria che riguarda il penitenziario: tutti i dettagli

Il carcere Montorio dove è incarcerato Filippo Turetta, Verona 25 novembre 2023. ANSA/ FILIPPO VENEZIA
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Il carcere di Montorio è finito nell'occhio del ciclone: ecco perché e cosa sta succedendo

Filippo Turetta, il killer di Giulia Cecchettin, è rinchiuso da quasi un mese nel carcere di Montorio (Verona) in attesa di conoscere la sua condanna definitiva per aver assassinato l'ex fidanzata con oltre venti coltellate. Nel penitenziario veneto ovviamente si trovano anche altri detenuti i quali, chi per un motivo e chi per un altro, stanno scontando la loro pena… ma il clima all'interno di tale prigione non è affatto tranquillo. In questo caso Turetta non c'entra nulla in quanto, come riportato da Corriere.it, è scoppiata una protesta da parte di educatori e avvocati dei carcerati per un altro motivo. Ecco perché e cosa sta succedendo.

Il motivo della protesta

Tre suicidi nel giro di ventotto giorni all'interno del carcere di Montorio, struttura in evidente sovraffollamento e altri seri disagi: questo è il ritratto del penitenziario più chiacchierato d'Italia in questo periodo, che di certo ospita il ben noto Turetta ma anche tanti carcerati, forse troppi… “Il carcere di Verona diventerà un simbolo di ingiustizia – ha tuonato la senatrice Pd Ilaria Cucchi, sorella di Stefano morto proprio all'interno di una prigione – le strutture penitenziarie sono in condizioni disastrose. Qualche mese fa si parlava delle carceri venete come di polveriere pronte a esplodere. Montorio diventerà un simbolo di ingiustizia, perché la cella sarà la triste dimora di tutte le persone a cui la politica continua a vendere, contro ogni decenza, dei castelli di falsità". Nel carcere di Montorio si trovano anche detenuti con condizioni mentali particolari, i quali però appunto sarebbero tenuti in pessime condizioni.

L'appello di “Sbarre di Zucchero"

L'associazione “Sbarre di Zucchero“, conosciuta per aver generato un polverone sui presunti “privilegi" di Filippo Turetta al contrario di tutti gli altri carcerati – ha alzato ancor di più la voce al riguardo: “Alla luce del terzo suicidio in 28 giorni a Montorio, abbiamo deciso di interpellare il deputato Flavio Tosi in merito alla situazione di detenuti tossicodipendenti e affetti da disagio psichico“. Montorio, dunque, rischia di diventare davvero teatro di discussioni e alta tensione!

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.