Naspi 2024, arriva la modifica al Jobs Act che rischia di far perdere la disoccupazione a tanti lavoratori: ecco il motivo

La novità che il governo vuole introdurre è la mancata erogazione della Naspi per chi si assenta ingiustificatamente per 15 giorni

NASpI, ecco le novità
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Ecco la grande novità che riguarda il lavoro, la Naspi e le dimissioni, una modifica al Jobs Act di Matteo Renzi rischia di far perdere la disoccupazione

Non sempre i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore sono idilliaci. Tra minacce di licenziamenti, dimissioni e disoccupazione, non sempre le carriere lavorative si concludono in modo glorioso. Col DDL Lavoro, il governo Meloni sta per introdurre una novità che modificherà determinati aspetti che disciplinano e regolano il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro. Si tratta di una modifica che potrebbe accrescere in modo significativo il contenzioso legale nei tribunali, in un contesto già oberato e congestionati di cause spesso evitabili adottando un po' di buon senso.

La novità in arrivo

Come è ben noto, la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) ha sostituito la vecchia indennità di disoccupazione. Introdotta dal Decreto Legislativo 151 del 2015 (il cosiddetto Jobs Act), la Naspi viene concessa solo in caso di perdita involontaria del lavoro. Ma nel caso di dimissioni volontarie, l’indennità non viene riconosciuta. Una legge del 2012, fra l'altro, ha introdotto il “ticket licenziamento”, un contributo che grava sul datore di lavoro che licenzia un dipendente per finanziare una parte dell’indennità di disoccupazione. Da adesso però qualcosa potrebbe cambiare.

Il provvedimento contro i furbetti

Il governo ha introdotto un giro di vite nei confronti dei disoccupati assenteisti. Insomma, si preannunciano tempi duri anche per i furbetti. Nel momento in cui il rapporto di lavoro entra in crisi, sia il lavoratore che il datore di lavoro possono decidere di interrompere la collaborazione, rispettando però i tempi al fine di evitare penalizzazioni e sanzioni. In determinati casi è il lavoratore ad agire artatamente per indurre il datore di lavoro a licenziarlo per godersi la Naspi ed evitare di lavorare almeno per qualche mese. La novità che il governo vuole introdurre è quella di non erogare la disoccupazione e applicare il regime delle dimissioni automatiche dopo 15 giorni di assenza. Insomma, in caso di assenze ingiustificate, la Naspi non potrà essere richiesta.


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Cosa può fare il datore di lavoro

In sintesi, se un dipendente accumula 15 giorni di assenze ingiustificate, il datore di lavoro può risolvere il rapporto in modo automatico, e il lavoratore viene considerato dimissionario. In questo caso, essendo appunto dimissionario (anche se involontariamente), non potrà percepire la Naspi.
Sarà il datore di lavoro ad informare la Direzione Territoriale del Lavoro sul comportamento scorretto del lavoratore. In questo modo il governo intende stanare i cosiddetti “furbetti della Naspi”, quei lavoratori che si assentano ripetutamente per farsi licenziare.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.